Il tuo browser non supporta video HTML5
Melania G.Mazzucco, Silenzio
Le sette vite di Diana Karenne
Si apre a Roma nell'ottobre 1914, il romanzo di Melania Mazzucco, Silenzio, Le sette vite di Diana Karenne, pubblicato da Einaudi. L’eroina del libro, realmente esistita, è un personaggio affascinante e sfuggente (basti pensare che nel corso della vita cambia continuamente nome e paese e intraprende attività artistiche diverse, sempre ai massimi livelli). Dina Karren, nata a Kiev nel 1891, alloggia all’Hotel Imperial di via Veneto, anche se non se lo può permettere; conosce il marchese Giuseppe Medici e nel giro di poco trasloca nell’appartamento pagato da lui. Lungi dall'aspirare alla vita di mantenuta, Dina è interessata al cinema, fa un provino, poi un altro, si trasferisce a Torino, conosce il produttore Ernesto Pasquale, viene lanciata da lui, diventa una diva. Dina, che ora si fa chiamare Diana, è molto colta: sul set legge romanzi o suona il piano; è coraggiosa: recita senza controfigure; è intraprendente e autorevole: si lancia nella regia e diventa anche produttrice. Interpreta come protagonista ventotto film, ne dirige nove; si trasferisce negli Stati Uniti, in Germania, in Francia; sopporta la sorveglianza della polizia, che sospetta sia una spia. Ha un marito che sposa giovanissima e che la devasta rifiutando di occuparsi del figlio; tre grandi amori, a ognuno dei quali resta fedele fino in fondo, ma è una donna sola per la maggior parte del tempo. Muore a Losanna nel 1968 a quasi ottanta anni. Melania Mazzucco si mette alla ricerca di questa creatura affascinante e imprendibile, ne segue le tracce in giro tra Italia, Francia, Germania, Svizzera, Russia, Ucraina, Stati Uniti, arrivando alla conclusione che “nei suoi nomi e nella sua esistenza è tatuata a fuoco la storia d’Europa”.
Melania G. Mazzucco è autrice di Il bacio della Medusa (1996), La camera di Baltus (1998), Lei cosí amata (2000, Premio Napoli), Vita (2003, Premio Strega), Un giorno perfetto (2005), La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta). Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio-Tobino come Autore dell'Anno, nel 2020 il Premio John Fante alla carriera e nel 2023 il Premio Matilde Serao alla carriera. Per Einaudi ha inoltre pubblicato: Limbo (2012, Premio Bottari Lattes Grinzane, Premio Elsa Morante, Premio Giacomo Matteotti); Il bassotto e la Regina (2012, Premio Frignano Ragazzi 2013); Sei come sei (2013); Il museo del mondo (2014); Io sono con te (2016, Libro dell'anno di Fahrenheit, Radio 3), L'architettrice (2019, Premio Capalbio, Premio Alassio, Premio Dessí, Premio Alvaro Bigiaretti, Premio Mastercard, Premio Stresa, Premio Io Donna - Eroine d'oggi, Premio Manzoni, Premio Righetto, Premio Silvia Dell'Orso), Self-Portrait (2022, Premio I fiori blu), la pièce teatrale Dulhan - La sposa (2023) e Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne (2024). A Tintoretto, Melania Mazzucco ha dedicato, oltre al romanzo La lunga attesa dell'angelo, il docufilm Tintoretto. Un ribelle a Venezia (2019), da lei ideato e scritto per Sky Arte, e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (Einaudi 2023) che nella sua prima edizione del 2009 vinse il Premio Comisso.Non lascerei mai il mio lavoro. Ho appena iniziato a capire cosa potrei fare. Mentre alla moglie di un diplomatico, fosse pure l'artista piú acclamata, lo si impone. Il mio lavoro sono io, e senza non esisto. In effetti non sono piú Dina, né Dina-mite, e nemmeno Diana - nient'altro che Diana Karenne. Il suo corpo è un'ombra e vive solo di luce.