Tommaso Landolfi disegnato da Filippo Scòzzari
Il mar delle blatte a fumetti
Contro quella sterminata progenie non c'era nulla da fare; per ogni blatta uccisa dieci, mille ne rispuntavano ormai da ogni parte. Uno si buttò in mare e perì così fra le compagne delle assalitrici. Le blatte entravano dovunque, si arrampicavano dovunque, colmavano ogni cavo, pendevano dai cordami e dalle tende, annerivano le vele – Tommaso Landolfi, Il mar delle blatte
Nella sua prefazione Scòzzari racconta, con l’abilità di un assoluto fuoriclasse della narrazione, non solo la storia del suo folgorante amore a prima lettura del racconto di Landolfi, ma anche quella delle 38 tavole che lo compongono e di come, dopo essere state regalate, prese in prestito per una mostra e ambite da collezionisti vari, andarono definitivamente perdute in un modo talmente rocambolesco da sembrare tratto da un fumetto di Scòzzari stesso. Oggi questo splendido lavoro è finalmente disponibile in volume grazie a un lavoro certosino di scansione delle precedenti pubblicazioni, ritoccato poi dall’autore fino a ottenere la perfetta definizione e brillantezza dei colori.
Scòzzari è aspro ed enigmatico, scontroso e magari irritante. Una gracilità di ferro, una feroce volontà di andare contro i luoghi comuni… un grande narratore, il Robespierre del fumetto - Oreste Del Buono
Un incontro decisamente fatale questo tra Landolfi e Scòzzari, in cui il disegnatore ha saputo essere fedele contemporaneamente a se stesso e allo scrittore, dando una forma visiva che a osservarla tavola dopo tavola non si può fare a meno di riconoscere che non poteva che essere questa e solo questa, nonostante Landolfi sia senza dubbio uno degli scrittori più sperimentatori e visionari del Novecento letterario, sia per quanto riguarda il lessico che le storie raccontate, dunque tutt’altro che semplice rendere omaggio a un tale estro narrativo e linguistico più unico che raro, a meno che naturalmente non si parli, come in questo caso, di una vera e propria folgorazione.
Mi stangò alle prime righe e non mi mollò più: era stato scritto per me, invocando me. Era mio. In quel castellaccio pendente, in quella notte di luccichii presaghi, decisi che ero io Landolfi; non nutrivo dubbi di sorta, Lui era me, eravamo amici amanti, ogni pagina me lo strillava, imbullettata nella persuasa mia testina invereconda. I luccichii sono così – Filippo Scozzari, dalla prefazione a Il mar delle blatte
Per gentile concessione dell’editore Coconino Press pubblichiamo in anteprima alcune tavole tratte dal volume.
Tommaso Landolfi (1908-1979) scrittore, poeta, saggista e traduttore di classici dal russo, dal tedesco e dal francese, è considerato uno degli scrittori più importanti del Novecento letterario italiano e non solo, le sue opere sono state tradotte in quasi venti lingue e sono state premiate con i più prestigiosi riconoscimenti letterari tra cui il premio Strega (nel 1975 per A caso), il Campiello (due volte finalista nel 1964 con Tre racconti e nel 1974 con La labrene), il Bagutta e il Viareggio.
Filippo Scòzzari, nato a Bologna nel 1946, inizia a pubblicare vignette e storie a fumetti negli anni Settanta su Re Nudo, Il Mago, Alter Alter. Nel 1978 fonda la rivista Cannibale insieme a Liberatore, Mattioli, Tamburini e Pazienza, con i quali nel 1980 darà vita a Frigidaire. Tra i suoi fumetti più importanti Suor Dentona, La dalia azzurra, Primo Carnera, Il dottor Jack. In narrativa ha pubblicato: L’isterico a metano, Prima pagare poi ricordare e Memorie dell’arte bimba.