Gargantua e Pantagruel disegnati dal maestro Dino Battaglia
Lo straordinario fumetto che celebra il genio di Rabelais
La grandezza lessicale e immaginifica di Rabelais, assolutamente inusuale per la sua epoca, il Rinascimento, e l’inconfondibile piglio sornione dei personaggi e delle storie di Gargantua e Pantagruel emergono in tutta la loro potenza in queste 100 tavole dense di dettagli e ricche di episodi avvincenti, frutto di una oculata selezione degli episodi più significativi dei due volumi.
Dove la norma imponeva un linguaggio aulico e forbito Rabelais invece scelse come argomento tutto ciò che è popolano, ai limiti e oltre il volgare, dell’umano, del reale, come il corpo e le sue funzioni, il cibo, il vino, il sesso, distinguendosi nella dimensione linguistica per una grande ricchezza e creatività verbale [...] Gargantua e Pantagruel bevono e trincano, lottano e scherzano, viaggiano e si fanno beffa dei potenti, eppure, al fine, tornati nel proprio regno, diventano re saggi e amati. E in questo lieto fine ci sono tutti i perché del messaggio di Rabelais. – Dalla prefazione al volume di Andrea Mazzotta
Il fumetto di Dino Battaglia è un perfetto veicolo illustrato del messaggio di Rabelais, soprattutto nel regalare al lettore un senso di meravigliosa tranquillità interiore, di pacificazione: non serve a niente affannarsi, angustiarsi, litigare o combattere, annaspare in dilemmi esistenziali, l’importante è mangiare bene perché, come sintetizzato perfettamente dalle parole di Gargantua stesso: “Io dico e sostengo che quando il corpo è ben nutrito l’animo si eleva a più alti pensieri”. E così seguiamo la nascita, la crescita, gli studi, i moltissimi viaggi e le innumerevoli avventure di Gargantua prima, e di suo figlio Pantagruel poi, dilettandoci nella leggera allegria di questi due personaggi meravigliosi, ancora capaci a distanza di secoli di trasmetterci la loro buontempona saggezza.
Rabelais è un oceano di parole che straripa su carta, piacevolmente ridondante, esagerato, esegeta dei sinonimi, sacerdote delle iperboli, dalla scrittura grottesca, abbondante, pantagruelica, appunto. Mentre Battaglia... be’, Battaglia è il dio della sottrazione grafica immolato sull’altare dell’indomabile straripamento del tratto. – Dalla prefazione al volume di Andrea Mazzotta
Arricchiscono il volume, oltre all’appassionante prefazione di Andrea Mazzotta, anche la ricca appendice dedicata all’edizione francese del 2014, con alcune tavole che riprendono il testo originale di Rabelais inserito graficamente in delle pergamene marroni (testi scelti dal critico Ranieri Carano per l’edizione della Milano libri del 1993) e l’introduzione di Jans e Douvry all’edizione francese del 2014, che rende un doveroso omaggio all’arte della colorazione di Laura De Vescovi:
Tali prodezze grafiche, che tramutano in immagine il fuoco delle bombarde, il clangore delle battaglie e il chiasso delle bisbocce gargantuesche, sono magicamente valorizzate dai caldi colori scelti episodio per episodio da Laura, la compagna del Maestro. È la sua palette a conferire quella sorprendente lievità alla danza elefantiaca di Grangola e Gargamella. Un rinforzo cromatico che è come un’eco del buon umore e della gioia di vivere che percorrono tutta l’opera – Dalla posfazione al volume
Per gentile concessione di Edizioni NPE pubblichiamo in anteprima in questa fotogallery alcune immagini tratte dal volume.
Dino Battaglia (Venezia, 1923 – Milano, 1983), considerato uno dei maggiori autori italiani di fumetto, è stato il primo italiano a conquistare il premio di Miglior Disegnatore Straniero al prestigioso Festival di Angouleme. Nella sua carriera fumettistica ha collaborato con numerose riviste tra cui "Il Vittorioso", il "Corriere dei Piccoli", "Linus", "Il Giornalino" e "Corto Maltese". Ha inoltre trasposto a fumetti, spesso su sceneggiature di sua moglie, la sceneggiatrice e colorista Laura De Vescovi, diverse opere letterarie tra cui, oltre a Gargantua e Pantagruel, Moby Dick, L’isola del tesoro, i racconti di Maupassant, Poe, Hoffman e Lovecraft.