Vittorio Alfieri prima di mettersi a scrivere si faceva legare alla sedia dal suo servitore Elia, abitudine da sempre associata alla celebre frase “vòlli, e vòlli sèmpre, e fortissimaménte vòlli”.
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Truman Capote era estremamente superstizioso, infatti nelle giornate di venerdì non iniziava e non finiva mai uno scritto ed evitava qualunque riferimento al numero tredici.
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Lewis Carroll scriveva solo con penne caricate ad inchiostro viola.
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Agatha Christie prima di mettersi alla macchina da scrivere ragionava sulle sue storie dentro la vasca da bagno.
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Alexandre Dumas padre scriveva le poesie su fogli di colore giallo, i saggi su fogli di colore rosa e la narrativa su fogli azzurri.
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Victor Hugo se temeva di non riuscire a terminare uno scritto entro i tempi stabiliti si faceva nascondere i vestiti per non cedere alla tentazione di uscire di casa, secondo alcune fonti addirittura alla scadenza per la presentazione di Notre Dame de Paris i suoi vestiti li fece addirittura bruciare.
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James Joyce a causa di una malattia infantile aveva serissimi problemi alla vista, e perciò scriveva con grosse matite colorate su cartoncino per poter vedere quello che scriveva.
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Jack Kerouac, che quanto a ritualità era al limite del compulsivo, era ossessionato dal numero nove. Scrisse inoltre il suo capolavoro On the road su un’unica striscia di carta, che poi presentò al suo editore Robert Giroux srotolandola sul pavimento del suo ufficio.
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Jack London non scriveva mai meno di 1000 parole al giorno.
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Vladimir Nabokov scriveva le sue opere su dei bigliettini, così da poter modificare agilmente la successione delle scene dei suoi romanzi e osservare velocemente l’effetto di disposizioni diverse della trama.
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Marcel Proust per poter scrivere in assoluto silenzio fece foderare la stanza in cui scriveva di sughero.
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John Steinbeck per essere sicuro di non doversi interrompere mentre scriveva, ogni mattina controllava di avere a disposizione 12 matite perfettamente temperate.
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Virginia Woolf scriveva in piedi fissando i fogli su una scrivania verticale.
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I riti di scrittura dei grandi della letteratura
Abitudini e scaramanzie di scrittori e scrittrici
Tutti noi abbiamo, se non addirittura dei veri e propri gesti scaramantici, quantomeno delle piccole abitudini, delle ritualità quotidiane, dalle più semplici alle più bizzarre. Perché dunque i grandi della letteratura mondiale non dovrebbero avere le loro ritualità legate proprio all'arte della scrittura?
Virginia Woolf, Jack Kerouac, Truman Capote, Agatha Christie, Jack London, John Steinbeck, Vittorio Alfieri, James Joyce, Lewis Carroll, Alexandre Dumas, Vladimir Nabokov e Marcel Proust: qualcuno di loro scriveva solo in piedi, qualcun altro invece solo sdraiato a letto, e qualcuno addirittura in una vasca da bagno... e ancora, andando a spulciare tra le abitudini dei grandi si scopre che c’era chi scriveva solo usando inchiostro di un determinato colore e chi solo fogli colorati a seconda se scrivessero narrativa o saggistica... E non solo c’era chi componeva lunghi e corposi romanzi un bigliettino alla volta ma anche chi non scriveva meno di 1000 parole al giorno e chi, ma questo forse ce lo ricordiamo tutti, prima di mettersi a scrivere si faceva letteralmente legare a una sedia...
Scopriamo in questa fotogallery quali grandi scrittori e scrittrici avevano queste e altre piccole e grandi manie.
Virginia Woolf, Jack Kerouac, Truman Capote, Agatha Christie, Jack London, John Steinbeck, Vittorio Alfieri, James Joyce, Lewis Carroll, Alexandre Dumas, Vladimir Nabokov e Marcel Proust: qualcuno di loro scriveva solo in piedi, qualcun altro invece solo sdraiato a letto, e qualcuno addirittura in una vasca da bagno... e ancora, andando a spulciare tra le abitudini dei grandi si scopre che c’era chi scriveva solo usando inchiostro di un determinato colore e chi solo fogli colorati a seconda se scrivessero narrativa o saggistica... E non solo c’era chi componeva lunghi e corposi romanzi un bigliettino alla volta ma anche chi non scriveva meno di 1000 parole al giorno e chi, ma questo forse ce lo ricordiamo tutti, prima di mettersi a scrivere si faceva letteralmente legare a una sedia...
Scopriamo in questa fotogallery quali grandi scrittori e scrittrici avevano queste e altre piccole e grandi manie.