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Joan as a policewoman
Beauty is the new punk rock
Multistrumentista e collaboratrice, tra gli altri, di Nick Cave, Rufus Wainwright, Antony e perfino Battiato, passata anche alle cronache rosa come l'ultima fidanzata di Jeff Buckley, la newyorkese Joan Wasser ha scelto per il suo esordio solista un bizzarro nome d’arte, ispirato a una serie televisiva poliziesca degli anni 70. Con uno slogan ad effetto: "Beauty is the new punk rock".
Ho terminato il college e mi sono laureata in musica classica, ma era ovvio che non avrei mai suonato musica classica: volevo suonare un nuovo tipo di musica, quindi ho cominciato ad accettare qualsiasi collaborazione mi venisse proposta, sia che fosse una registrazione che un concerto, giusto per fare una nuova esperienza. Questo mi ha permesso di suonare il mio violino attraverso amplificatori ed effetti vari. È stata un'esperienza grandiosa. A vent'anni sono entrata a far parte dei Dambuilders e ho suonato con loro per sette anni. È stato molto divertente: abbiamo tenuto concerti in tutto il mondo e venduto tonnellate di dischi. Un'esperienza fantastica.
Nata nel 1970 e cresciuta in una famiglia adottiva in Connecticut, Joan Wasser ha iniziato a studiare pianoforte all'età di sei anni e, due anni dopo, prende le sue prime lezioni di violino che le permetteranno, più tardi di esibirsi in varie orchestre scolastiche tra cui la Boston University Symphony Orchestra.
Verso la fine degli anni novanta, esibendosi con i Dambuilders, inizia ad esplorare percorsi musicali differenti e non limitati al solo utilizzo del violino: aggiungendo parti di chitarra e tastiera nelle registrazioni, cantando nei cori e partecipando come coautrice nella scrittura di diverse canzoni. Inizia così a sviluppare anche un suo personalissimo stile che la porta a farsi un nome nell'ambito del panorama indie rock e a lavorare anche al di fuori del gruppo stesso che, anche a causa di questa sua necessità di espandere i suoi orizzonti musicali, si scioglie poi definitivamente nell'ottobre del 1997.
Nel maggio del 1997 il suo compagno e musicista Jeff Buckley annega durante una nuotata serale nel fiume Wolf a Memphis, nel Tennessee. In quel periodo Joan collabora con la band Those Bastard Souls, progetto solista di Dave Shouse dei Grifters, con cui incide un disco dal titolo Debt and Departure. Nel 1999 si unisce a Antony and the Johnsons con cui registra l'album I Am a Bird Now.
Nel giugno del 2002, dopo essersi trasferita a New York, inizia a lavorare come artista solista con lo pseudonimo Joan as Police Woman, un trio che vede, oltre la Wasser al violino, tastiera, chitarra e canto, anche Ben Perowsky alla batteria e Rainy Orteca al basso.
Police Woman ["Pepper Anderson Agente Speciale" nell’edizione italiana] è una serie televisiva degli anni 70 con Angie Dickinson. Lei era una poliziotta infiltrata ed era veramente tosta. Mi piaceva molto. Un giorno mi sono tinta i capelli di biondo e la mia amica mi ha detto: hey, ti stai trasformando in Angie di Police Woman! e da allora mi è rimasto.
La prima uscita discografica con la nuova formazione è del 2004 con l'EP omonimo autoprodotto che prelude, nel febbraio di quello stesso anno, ad un lungo tour di spalla a Rufus Wainwright che le fa guadagnare ulteriore notorietà e nuovi fans.
Nel giugno 2006 esceil suo primo album solista, Real Life, verrà premiato agli Independent Music Awards come miglior disco pop rock.
Ho suonato il violino con altri artisti per molto tempo ed ero soddisfatta delle collaborazioni, poi ho cominciato a suonare la chitarra e ho impiegato un po' ad abituarmi a sentirmi cantare. Mi sono resa conto che non sapevo proprio cosa volessi dire: per così tanto tempo avevo suonato musica senza parole che non mi ero mai interrogata su quello che potevo scrivere, che potevo dire alla gente. Ho semplicemente continuato a provare a scrivere delle canzoni sempre migliori e a tentare di capire quali fossero i miei sentimenti... Più mi ponevo con un atteggiamento onesto, più la gente ne veniva colpita. È stato proprio il riscontro della gente che mi ha spinta verso questa strada. Alla fine avevo abbastanza canzoni delle quali ero soddisfatta da poterle incidere e farne un disco mio.
Il secondo album, intitolato To Survive e registrato assieme a Rainy Orteca e a Parker Kindred (suo vecchio amico e batterista di una sua band precedente, i Beetle Black), viene pubblicato nel giugno del 2008. Abbandonate le chitarre e una certa irruenza degli inizi, l'atmosfera e gli arrangiamenti del secondo disco sono decisamente più ricercati, grazie anche al largo utilizzo del pianoforte e della sezione archi: un suono più originale e maturo, talentuoso frutto del suo bagaglio di esperienze musicali. Oltre Honor Wishes nell'edizione giapponese è inclusa No Question, entrambi i brani vedono la collaborazione con David Sylvian.
Nel 2008 collabora anche al brano Ballad Of A Deadman dell'album Slope di Steve Jansen, ex batterista dei Japan. Nel 2009, al termine del suo tour europeo, Joan pubblica un nuovo album di cover. Nel gennaio 2011 esce il suo quarto album, Deep Field.
Il mio disco più estroverso e gioioso. Mi sono accostata al processo di scrittura con l'intento di parlare da un punto di vista più universale, un po' alla maniera di Stevie Wonder, circa l'esperienza umana. Ho cercato di scrivere canzoni che parlano di speranza e di essere aperta e libera. Ho scritto e riscritto i testi fino a quando non mi sono sembrati verosimili… Sto puntando alla libertà totale, per cos'altro vale la pena di vivere? Ne assaporo sempre un po' di più ogniqualvolta sfrutto le opportunità che mi si offrono, costringendomi a mettermi in gioco. Mi avvicino ad essa ogni volta che mi viene da ridere, che scelgo la gentilezza invece della paura e della frustrazione, che imparo ad abbandonarmi al trasporto dei sensi.
Nel 2014 partecipa alla riedizione dell'album Hai paura del buio? degli Afterhours, collaborando al rifacimento del brano Senza finestra. Nel 2016 esce Let it Be You, con la collaborazione di Benjamin Lazar Davis.
“Eravamo ossessionati con la programmazione della batteria, mi sono divertita e ho imparato molto. Ho cominciato a pensare al computer come ad un vero e proprio strumento musicale.
Nel 2018 esce Damned Devotion, che mostra una versione più cruda, cupa e personale.
Finora ho sempre scritto prima i miei brani, li ho sottoposti ai miei musicisti, li ho arrangiati con loro, siamo andati in studio a registrarli. Questo disco è stato invece per gran parte scritto e registrato a casa mia. E questo spiega anche il motivo per cui la sua musica è così notturna, privata, casalinga. L'ho vissuta nella bolla acustica delle cuffie.
A maggio 2019 Joan licenzia il triplo album antologico Joanthology, un triplo album che include Live At The BBC, una raccolta di brani registrati durante una sessione per BBC6 Music, e due nuove tracce: What A World e una cover di Kiss di Prince, recentemente presentata al pubblico durante l’encore del suo Damned Devotion Tour.
Dice di What A World:
Ero da sola sull’oceano quando ho scritto questa canzone, in una casa piccolissima. Facevo lunghe passeggiate sulla spiaggia cantando sul suono delle onde che si infrangevano sulla sabbia; avvolgevano completamente la mia voce. Provavo dei sentimenti contrastanti. Nel momento in cui l’ho scritta non riuscivo a spiegare come il dolore, che pensavo mi potesse distruggere, fosse parte di un sentimento molto più grande che rendeva lo stare al mondo incredibilmente fantastico. Non è stato facile scriverne il testo, le parole erano così crude che mi facevano rabbrividire. Quando l’ho finita, l’ho suonata a qualche show, poi l’ho messa da parte. Negli anni, le persone hanno continuato a chiedermi di “What A World”, così ho deciso di riscriverla e registrarla. Ho unito la scintilla iniziale alla purezza delle onde che si infrangevano sulla spiaggia. Il dolore e la gioia. Il desiderio e la compostezza. Domande infinite abbracciate da un movimento continuo. Non vedo l’ora di condividerla con il mondo.