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La fisarmonica
Dalla tradizione popolare al rock
La fisarmonica è uno strumento musicale aerofono con mantice ad ancia libera. Per produrre il suono utilizza l’aria prodotta dal soffietto (mantice) che fa vibrare delle lamelle di metallo intonate (ance). È dotata di due tastiere o manuali: quella di destra, detta anche cantabile, può essere con tastiera tipo pianoforte o con bottoni, quella di sinistra è solo a bottoni. Le ance anticamente venivano montate su strutture di legno, oggi a queste vengono preferite piccole strutture in acciaio che rendono il suono leggermente metallico, ma con un timbro più preciso.Io personalmente, farei innalzare una statua a questo mantice nostalgico, amaramente umano, che tanto ha dell’animale triste…. Ascolti la fisarmonica, amico lettore, e vedrà con quale dolente nostalgia le si stringerà il cuore
Gabriel Garcia Marquez
Come tutti gli strumenti musicali propri della cultura popolare, ha origini molto antiche e la storia delle sue origini è piuttosto incerta. Per alcuni questo strumento è figlio di un progetto di Leonardo da Vinci, ma la prima versione storicamente documentata della fisarmonica, seppur in forma ancora rudimentale, compare a Vienna nel 1829. Il costruttore di pianoforti austriaco Cyrill Demian registra con i figli Carl e Guido il brevetto di uno strumento musicale con il nome di accordion che presenta dei bottoni sul lato sinistro per l’armonica e dei bottoni sul lato destro per l’esecuzione del canto. Oltremanica, sempre nel 1829, il fisico inglese, Sir Charles Wheatstone, inventa il symphonium che viene realizzato in vari formati, da uno dei quali nasce la concertina.
A brevettare la fisarmonica moderna è l’organista americano Anthony Faas nel 1854. Ma è solo quando arriva in Italia, dieci anni dopo, che si trasforma nello strumento che conosciamo e usiamo oggi. Nel 1864 Paolo Soprani avvia a Castelfidardo, in provincia di Ancona, una vera e propria industria di fisarmoniche che arriverà a contare fino a 13 sedi produttive. E così farà Mariano Dallapé nel 1876 a Stradella, in provincia di Pavia. Dalla sua fisarmonica polifonica discendono tutte le fisarmoniche attuali. Ancora oggi Stradella e l’intera zona di Castelfidardo sono veri e propri regni di questo strumento dove i veri intenditori e artisti riescono a trovare e a farsi costruire fisarmoniche dalle timbriche raffinatissime.
Con l’avvento dell’elettronica negli anni 80 la fisarmonica si trasforma e presenta, accanto ai modelli tradizionali, nuove versioni di tipo elettrico quali la fisarmonica MIDI e la fisarmonica virtuale. Più leggere di circa un terzo, queste ultime offrono la possibilità di disporre di suoni diversi come in una tastiera elettronica e di eliminare ogni fonte di disturbo e distorsione del suono.
Da sempre considerato come uno strumento popolare e quindi scarsamente considerato dai compositori classici (con l’eccezione di Čajkovskij e pochi altri), la fisarmonica ha avuto una gloriosa storia “di base” a Est come a Ovest, a Nord come a Sud, soprattutto tra Otto e Novecento da vero cuore delle feste paesane e proletarie.
Uno strumento-orchestra pieno di imprevedibili possibilità, come conferma Alessandro Marinelli, fisarmonicista del gruppo folk rock romano Il Muro del Canto.
Appassionato alla musica sin dalla tenera età, Alessandro Marinelli inizia a studiare fisarmonica e solfeggio musicale all’età di 6 anni con il maestro Alessandro Aragoni. A 8 anni entra nel Complesso Musicale Antares con cui suonando in varie piazze e teatri. Da adolescente inizia a studiare basso elettrico e batteria. Ha suonato e composto canzoni in vari gruppi dell’underground romano e dal 2010 è il fisarmonicista del gruppo folk rock romano Il Muro Del Canto, che ha contribuito a fondare.La fisarmonica per me è uno strumento sorprendentemente completo. L’ho vissuto così quando avevo circa 4 anni e, ad una festa di matrimonio, sono rimasto incantato, anzi la parola giusta è ipnotizzato, dal un mio zio che intratteneva gli ospiti suonando la sua fisarmonica. Era solo, ma era come se stesse suonando un’orchestra intera!