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Jean Sibelius, Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 43
Invito all'ascolto con Ernesto Schiavi e Biagio Zoli
Appartenente alla generazione di Strauss, Mahler, Debussy, Busoni e Reger, Sibelius è in ogni senso un rappresentante del tardo romanticismo ottocentesco. Anche se visse fino ad oltre la metà del nostro secolo, egli rimane indissolubilmente legato al tardo sinfonismo germanico e al mondo espressivo di Tchaikovsky, di cui può essere considerato un diretto successore anche per la relativa vicinanza di certe fonti musicali popolari. […] Sibelius risentì peraltro in modo benefico l'influsso della musica popolare finnica e in tal senso iniziò in Finlandia quell'azione di rinnovamento che negli altri paesi era stata realizzata da Smetana e Dvoràk per la Cecoslovacchia, da Glinka e dal 'Gruppo dei Cinque' per la Russia, da Grieg per la Norvegia, da Gade per la Danimarca e da Albeniz per la Spagna. Del folclore Sibelius rivisse però, e in maniera generica, solo alcune atmosfere, ed egli è ancora ben lontano dalla utilizzazione moderna che del canto popolare faranno un Bartók o uno Janáček: per questo la sua opera rientra nel quadro delle cosiddette 'scuole nazionali' del secolo scorso, rappresentando da un certo punto di vista il punto di conclusione di un ampio sviluppo che si era Iniziato con i primi romantici tedeschi
Giacomo Manzoni
Nella prima parte di questo episodio della serie Invito all’ascolto, Ernesto Schiavi, Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, racconta genesi e peculiarità della Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 43 di Jean Sibelius (1865-1957).
Nella seconda parte, Biagio Zoli, timpanista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, esegue e spiega il solo del proprio strumento.
Ernesto Schiavi si è diplomato in violino al Conservatorio di Piacenza nel 1970 per entrare l’anno successivo nell’Orchestra del Teatro alla Scala, dove è rimasto fino al 2006. Dal 1979 al 1990 è stato docente di violino presso il Conservatorio di Piacenza. Ha fondato nel 1982, insieme a Claudio Abbado e ad altri musicisti, la Filarmonica della Scala, di cui è stato consigliere d’amministrazione fin dall’atto costitutivo e vicepresidente dal 1988 al 2000. Ha collaborato con direttori quali Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini, Leonard Bernstein, Wolfgang Sawallisch, Georges Prêtre, Lorin Maazel, Myung-Whun Chung, Valery Gergiev, Seiji Ozawa, Fabio Luisi. Nel 1996, con il contributo del Fondo Sociale Europeo, ha fondato l’Accademia della Filarmonica della Scala. Dal 2001 al 2004, è stato direttore artistico dell’orchestra del Teatro Regio di Parma e ha steso il progetto dei Filarmonici del San Carlo di Napoli.
Come Direttore artistico della Filarmonica della Scala ha instaurato un fecondo rapporto con Daniel Barenboim, e sviluppato la collaborazione con Riccardo Chailly, Gustavo Dudamel, Daniele Gatti e Daniel Harding, rilanciando la presenza internazionale e l’attività discografica dell’orchestra. In particolare, nel 2007, con la direzione di Riccardo Chailly, ha organizzato il primo tour sinfonico della Scala negli Stati Uniti, dopo quello di Toscanini nel 1921. Negli ultimi anni, si è reso promotore di una svolta in campo sociale e nel rapporto della Filarmonica della Scala con la città di Milano attraverso l’ideazione delle iniziative Open Filarmonica: dal 2009 il progetto Prove Aperte a favore delle associazioni non-profit permette di raccogliere fondi per il sociale, dal 2010 il progetto didattico per bambini Sound, Music! coinvolge ogni anno oltre mille studenti della scuola primaria.
Dal novembre del 2016 è Direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Biagio Zoli ha studiato al Conservatorio di Parma con il maestro Danilo Grassi, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode, e ha suonato in numerose orchestre e formazioni. Nel 2008, ha vinto l’audizione diventando timpanista dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” guidata dal Maestro Riccardo Muti. Nel 2012, è stato invitato, previa selezione da CV, dalla Chicago Symphony Orchestra per partecipare al concorso per il ruolo di Primo timpanista. Dal 2013 al 2015 è stato timpanista ospite al Teatro alla Scala, e ha collaborato frequentemente con L’Orchestra Filarmonica della Scala. Dal 2016, avendo vinto il concorso, ricopre il posto di Primo Timpano dell'Orchestra Sinfonica Nazionale Rai. Dal 2017, collabora con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e, nello stesso anno, inizia a collaborare, come timpanista ospite, con la Deutsche Kammerphilharmonie di Brema. Dal 2017, è insegnante nel seminario annuale "Professione Orchestra", patrocinato dall'OSN Rai e dall’Accademia di Pinerolo. Insegna al Summer Camp Masterrapsody e al Master Class di Nocera Umbra, organizzato dall' "Accademia Scheherazade". Dal 2022, è docente e ideatore del corso annuale "Timpani!" del conservatorio "Lucio Campiani" di Mantova. Nel 2020 Fonda la "Torino Sinfonietta" della quale è direttore musicale e artistico.