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Herbert von Karajan alle prove d'orchestra, 1962.
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Herbert von Karajan con un falcone, 1955.
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Herbert von Karajan con il produttore discografico inglese Walter Legge, 1958.
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Herbert von Karajan dirige i Berliner Philarmoniker, 1960.
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Herbert von Karajan dirige la Vienna Philharmonic Orchestra al Royal Festival Hall di Londra, 1963.
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Herbert von Karajan con la moglie Eliette, la figlia maggiore Isabelle e la neonata Arabelle a St Moritz, 1964.
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Herbert von Karajan suona il piano durante un concerto a Lucerna. Foto non datata.
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Herbert von Karajan con il pianista ucraino Sviatoslav Richter. Foto non datata.
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Herbert von Karajan a Parigi, 1982.
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Herbert von Karajan: trent'anni dalla scomparsa

Un maestro (in)discusso

Probabilmente esistono innumerevoli possibilità per dar vita alla musica sulla base di note scritte
Herbert von Karajan

Non avrebbe potuto nascere altrove, se non nella città della musica per eccellenza: Salisburgo. Sebbene Mozart non rientri pienamente nel suo repertorio, rivolto più al secondo Ottocento e al tardo romanticismo austro-tedesco: Brahms, Richard Strauss, Wagner, Bruckner, Mahler. Restano un capitolo fondamentale della storia della direzione d’orchestra anche le sue registrazioni delle sinfonie di Beethoven. Le prime risalgono al 1952 – 1957.

Considerato tra i massimi della storia della musica. [...] Sublime interprete del repertorio romantico, tra cui spicca la sua lettura della tetralogia wagneriana, distillata dalla pesantezza dei primi direttori tedeschi
Aldo Ceccato, Accademico di Santa Cecilia

La carriera di Herbert von Karajan inizia all'Opera di Ulm nel 1927, prosegue nella città natale a partire dal 1929 e, successivamente, ad Aquisgrana e a Berlino (1941 - 1944). 
L’adesione al nazismo gli costa, dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’allontanamento dalla scena musicale. Riabilitato, diventa direttore principale della Philarmonia Orchestra di Londra (1949 – 1960) per approdare (1954), subentrando a Wilhelm Furtwängler, alla direzione dei Berliner Philarmoniker, ruolo che mantiene fino a pochi mesi prima della morte, che avviene il 16 luglio 1989.
Herbert Von Karajan è stato uno dei personaggi più influenti e popolari della vita musicale germanica e internazionale del secondo Novecento e, al tempo stesso, tra i più discussi. Molti critici ne hanno disapprovato l’eccessiva personalizzazione nell’interpretazione delle partiture (soprattutto per un gusto timbrico esasperato), lo spiccato egocentrismo, un protagonismo nel mondo discografico, considerato quale un’eccessiva concessione della commercializzazione e mercificazione della musica classica.

Karajan sembra aver adottato un suono per tutte le stagioni, raffinatissimo, modellato, di calcolata voluttuosità, che potesse essere applicato, con piccole appropriate modifiche, da Bach a Puccini, da Mozart a Mahler, da Beethoven a Wagner, da Schumann a Stravinsky… Molte delle sue esecuzioni hanno una sorta di qualità artificiale, prefabbricata, che altri come Toscanini o Furtwängler non hanno mai avuto… Molte delle registrazioni di Karajan sono esageratamente «lucidate», una sorta di controparte sonora ai film e alle fotografie di Leni Riefenstahl
Harvey Sachs, critico musicale