Rai Cultura
1905: una tuba, prelevata dal bagno di placcatura, viene lucidata con sabbia argentata e acqua per realizzare una bella finitura argentea.
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1923: un artigiano placca d'argento una tuba.
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1929: gli artigiani Higgins Francis provvedono alla lucidatura e alla raffinazione di strumenti in argento.
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1930: prova microfono di una tromba in una bottega artigiana.
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1936: riparazione di strumenti nella fabbrica dell'Esercito della Salvezza a St. Albans, nel Regno Unito.
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1960: ispezione degli eufoni nella fabbrica di Boosey & Hawkes a Edgware, Londra.
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1936: un lavoratore della fabbrica di strumenti musicali di Boosey & Hawkes a Edgware, Londra, prova una cornetta.
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1940: ispezione di una tromba al tavolo di un'officina.
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1950: un operaio martella la campana di un trombone in un laboratorio di strumenti musicali negli U.S.A.
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1950: un artigiano soffia la lacca su una cornetta in un laboratorio di strumenti musicali negli U.S.A.
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1955: nuove trombe, ancora senza bocchino, messe in fila per l'ispezione negli stabilimenti americani della francese Selmer Instrument Co.
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Bernhard Willenberg, Maestro artigiano specializzato in trombe e corni, nel suo laboratorio di Markneukirchen, in Sassonia, Germania. Fin dal XVII secolo, la città di Markneukirchen è il più importante centro di produzione di strumenti musicali della Germania e uno dei principali in Europa.
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2013: un artigiano lavora su un eufonio in un laboratorio di strumenti a Meerut dell'Uttar Pradesh nel Nord dell'India. Meerut, che dista circa settanta chilometri da Nuova Delhi, ospita la più grande produzione di strumenti musicali dell'India.
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2013: un artigiano lavora su parti di uno strumento in ottone presso la Nadir Ali & Company a Meerut dell'Uttar Pradesh nel Nord dell'India. Meerut, che dista circa settanta chilometri da Nuova Delhi, ospita la più grande produzione di strumenti musicali dell'India.
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1962: un artigiano ispeziona una parte di un susafono presso il laboratorio di strumenti musicali Boosey & Hawkes a Edgware, Londra.
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1962: un giovane artigiano al lavoro presso il laboratorio di strumenti musicali Boosey & Hawkes a Edgware, Londra.
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2013: l'artigiano Manfred Paulus regola le valvole della tuba più grande del mondo al Musikinstrumenten Museum di Markneukirchen, Germania. Lo strumento è stato realizzato, nel 2010, da venti artigiani locali nell'ambito delle celebrazioni per il 650° anniversario della città. Fin dal XVII secolo, Markneukirchen è il più importante centro di produzione di strumenti musicali della Germania e uno dei principali in Europa.
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2013: l'artigiano Manfred Paulus regola le valvole della tuba più grande del mondo al Musikinstrumenten Museum di Markneukirchen, Germania. Lo strumento è stato realizzato, nel 2010, da venti artigiani locali nell'ambito delle celebrazioni per il 650° anniversario della città. Fin dal XVII secolo, Markneukirchen è il più importante centro di produzione di strumenti musicali della Germania e uno dei principali in Europa.
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2014: Naoya Miyake, artigiano giapponese, lavora nel suo laboratorio a Maisons-Laffitte, periferia di Parigi.
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I Maestri dell'ottone

Costruttori di potenza

La “prima” tromba ha origini a dir poco remote, e la sua “missione” era diversa da quella attuale: in epoca preistorica, era utilizzata, a volte, come strumento di segnalazione, derivato da primitivi megafoni ottenuti da rami scavati o da canne, più spesso associata a riti magici, religiosi e funerari. L’ambito rituale si mescolerà a quello militare nel quale permangono, anche in età moderna, segni della sua funzione primitiva: il colore rosso delle stoffe, spesso unite allo strumento.

Il potere magico della tromba è stato spesso accentuato col colore rosso o con ornamenti di stoffa rossa: gli eserciti dell’Europa ancor oggi avvolgono le loro trombe in feltro rosso e molte drappelle di quelle trombe sono rosse; rosso resta il colore distintivo di molte bande militari, straordinario esempio di persistenza tenace di un’antica tradizione
Curt Sachs, Storia degli strumenti musicali

La tromba moderna fa parte di una più ampia categoria di strumenti musicali a fiato, genericamente definita degli “ottoni”. Si tratta, in realtà, di un termine non scientifico al quale si preferisce la denominazione più esatta di “strumenti aerofoni a bocchino”. Ad essa, oltre alle trombe, appartengono i corni, le tube, gli eufoni i tromboni e altri strumenti, tutti ulteriormente distinguibili per altre caratteristiche morfologiche (la forma del canneggio, la configurazione esterna del tubo, lo sviluppo degli inserimenti supplementari, l’applicazione di bocchini a tazza appiattita o a cono allungato), per l’estensione in ottave, per il timbro, per le possibilità espressive. Solamente a mo’ di sintetico esempio: cornetta (sopracuta, sopranino, soprano); flicorno (sopranino, soprano); corno (tenore, basso); trombone (contralto, contrabbasso, basso); tuba (basso, contrabbasso, subbasso, subcontrabbasso); tromba (sopranino, soprano, tenore). Ciascuna variante assume un nome specifico, ascrivibile al nome del costruttore o del musicista che per primo, o maggiormente, ne adottò l’uso (per esempio le tube wagneriane).

Tutti gli attuali “ottoni” sono frutto di una lunghissima quanto elaborata evoluzione. Le prime trombe, per esempio, non consentivano di ricavare una grande varietà di note e avevano considerevoli problemi di intonazione. Assunsero una forma curva simile a quella attuale nel XVI secolo; nel 1638, a Francoforte, fu pubblicato il Modo per imparare a sonare la tromba e nello stesso secolo fu introdotta nelle orchestre; nel 1813 furono dotate dei pistoni.

Musicisti e costruttori, ansiosi di avere trombe e corni in orchestra, dov’eran già presenti i tromboni, andarono alla ricerca d’ogni mezzo che permettesse di riempire le lacune tra gli armonici, onde dotare questi strumenti di scale diatoniche e anche cromatiche
Curt Sachs, Storia degli strumenti musicali

In tutti questi strumenti, l’elemento basilare per la produzione del suono è costituito dalle labbra dell’esecutore (che si comportano, sostanzialmente, come le ance doppie di oboe, corno inglese e fagotto), mentre l’altezza del suono è determinata dalla lunghezza (e solo parzialmente dallo spessore) del tubo. La tecnica si basa sulla condizione di ricavare, da un tubo di lunghezza e intonazione prestabilite, una sequenza di suoni più acuti selezionati dall’esecutore per mezzo dei movimenti delle labbra sul bocchino. Con l’aggiunta di meccanismi a pistone (trombe) o a leva (corni, tube) o a coulisse (tromboni), l’intonazione di base si può variare verso il grave, ottenendo da ogni nuova lunghezza, sempre grazie alle tecniche di labbro, altrettante serie di suoni più acuti.

Gli aerofoni a bocchino si distinguono per una notevole potenza sonora, una grandissima varietà timbrica, dinamica e di articolazione.