Il tuo browser non supporta video HTML5
Richard Strauss e Dmitrij Kabalevskij
Il concerto in 2 battute
Richard Strauss, Symphonia domestica, un ritratto di famiglia, un vero e proprio poema sinfonico costituito da quattro movimenti legati insieme.
Protagonisti: Strauss stesso padre, la moglie Pauline e il figlio. Padre tenero, affettuoso e burbero nella sua tonalità d'impianto in fa maggiore, Pauline dall'alto del suo si maggiore e il figlio in re minore. L'opera è il racconto di una giornata vissuta in casa Strauss con giochi, affettuosità, qualche baruffa e anche tanta tenerezza
Il Direttore Artistico dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Ernesto Schiavi introduce il quarto concerto della stagione sinfonica 2022/2023.
Robert Trevino, Direttore ospite principale, conclude la serata con la Symphonia domestica op. 53 di Richard Strauss. Composta tra la primavera del 1902 e il 31 dicembre del 1903, segue il gruppo dei poemi sinfonici che vedono la luce nel decennio 1878-1898, e precede i grandi successi del teatro musicale, inaugurati nel 1905 da Salome.
In apertura di concerto il giovane violoncellista austriaco di origini persiane Kian Soltani interpreta il Concerto n. 2 per violoncello e orchestra op. 77 di Dmitrij Kabalevskij. Scritto nel 1964 ed eseguito per la prima volta quello stesso anno dal violoncellista Daniil Shafran, al contrario del Primo concerto per violoncello e di molte altre opere di Kabalevskij, si discosta un po’ dalla tradizione strettamente sovietica a cui il compositore era particolarmente legato.
Robert Trevino, Direttore ospite principale, conclude la serata con la Symphonia domestica op. 53 di Richard Strauss. Composta tra la primavera del 1902 e il 31 dicembre del 1903, segue il gruppo dei poemi sinfonici che vedono la luce nel decennio 1878-1898, e precede i grandi successi del teatro musicale, inaugurati nel 1905 da Salome.
In apertura di concerto il giovane violoncellista austriaco di origini persiane Kian Soltani interpreta il Concerto n. 2 per violoncello e orchestra op. 77 di Dmitrij Kabalevskij. Scritto nel 1964 ed eseguito per la prima volta quello stesso anno dal violoncellista Daniil Shafran, al contrario del Primo concerto per violoncello e di molte altre opere di Kabalevskij, si discosta un po’ dalla tradizione strettamente sovietica a cui il compositore era particolarmente legato.