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Siamo quello che mangiamo? Siamo quello che leggiamo?
L'intervento del prof. Antonio Mistretta all'Accademia dei Lincei
Le fake news sono sempre esistite, a partire dal dialogo fra il serpente ed Eva riportato nel libro della Genesi. Partendo da una rapida disamina storica e letteraria, il relatore affronta il problema dell’information disorder, distinguendo la misinformazione, disinformazione e malainformazione, quali aspetti differenti della medesima problematica.
Come esempio a cui attingere informazioni validate dal punto di vista scientifico e facilmente decodificabili per il linguaggio usato, il relatore segnala innanzi tutto l’Istituto Superiore di Sanità, che ha messo a punto un elenco di “bufale e falsi miti” che circolano sul web legati a questo delicatissimo settore, nel portale ISSalute.Nell’era di internet, dove tutti possono scrivere e condividere, le fake news sono viste come il flagello dell’informazione moderna. Le notizie false hanno una spiccata propensione a cambiare le opinioni ed i comportamenti della gente. L’accesso e la libertà di azione sul mezzo online ha portato ad un sovraccarico di informazioni che si susseguono sempre più velocemente e spesso sono in contrasto l’una con l’altra e che ha come risultato un soggetto disorientato e incapace di verificare le informazioni. Per evitare la diffusione del contagio informativo basta che i cittadini e gli operatori dell’informazione si attengano ad alcune regole-base, semplici ma efficaci: verificare la notizia; controllare l’URL; controllare l’autore; controllare la fonte.
Le bufale sull’alimentazione riescono a condizionare tantissime persone nelle loro scelte alimentari. Alcune notizie false diventano così radicate perché vengono ripetute così tante volte nei media che anche siti web affidabili finiscono per segnalarle, e questo costituisce un problema, visto che l'88% degli italiani si affida a internet per avere informazioni su alimentazione e salute.
Nella conferenza sono affrontate alcune di queste bufale legate all’alimentazione, anche per quanto riguarda il COVID-19. Un altro esempio di informazione corretta e attendibile è il sito della Fondazione AIRC (Associazione Italian perla Ricerca sul Cancro), soprattutto con i canali social.
Per chiudere l’incontro, trattandosi di un pomeriggio “multidisciplinare”, il prof. Mistretta si riallaccia alla letteratura per giungere alle conclusioni che non conosciamo i signori della disinformazione, ma di sicuro loro conoscono noi: le nostre paure, i nostri pregiudizi, il nostro oscuro desiderio di lasciarci ingannare.