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Ruth Dureghello, Presidente della Comunità Ebraica di Roma
Un bilancio dell'edizione 2021 di Ebraica
Tra le tematiche affrontate da Ruth Dureghello vi è anche quello della memoria, profondamente radicata negli eventi legati alla Shoah, e che si è voluto riportare all'attenzione degli spettatori, attraverso lo spettacolo realizzato dall' attrice e cantante romana Tosca che ha presentato, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, il monologo Soldo de Cacio, di Gianni Clementi, in cui racconta la storia di un’ebrea, Giuditta, e di altri ebrei che come lei, durante il rastrellamento del 16 ottobre 1943, si salvarono proprio grazie all’uso della mascherina. Rispetto al monologo, Dureghello ne sottolinea la duplice funzione: da una parte quella di rielaborare l'utilizzo di alcuni strumenti nei momenti di pericolo, come salvifici e dall'altra di recuperare una memoria storica rispetto ai temi della Shoah che è parte dell'identità ebraica, ma soprattutto deve continuare a rimanere parte del contesto del tessuto sociale.Anche durante la fase più terribile del lockdown, quella dove avevamo la necessità di occuparci dell'altro in maniera differente, la cosa che ci ha più colpito è stata la grande gara di solidarietà: cioè anche nella distanza fisica, trovare dei canali di comunicazione differenti o delle identità comuni per poter riuscire a dare il giusto e il necessario conforto e sostegno a chi ne avesse bisogno. Abbiamo quindi cercato, attraverso Ebraica, di riportare l'attenzione su questi temi, perché se c'è una "Second life", come tutti quanti noi stiamo auspicando, questa rinascita deve fondarsi su valori diversi, che vadano contro quell'individualismo che ha caratterizzato per lungo periodo la nostra società e la nostra esistenza e ritrovarsi intorno a un senso di comunità.
Occorre rivivere la memoria storica anche come presidio per salvare o salvarci di fronte alle difficoltà. La questione della memoria diventa fondamentale per le giovani generazioni perché i ragazzi non hanno l'esperienza, la conoscenza o il senso storico di quello che è accaduto troppi anni fa. Nella contingenza hanno vissuto una situazione di crisi e l'hanno vissuta cercando di adattarsi il più possibile alle difficoltà, con il grande rischio di perdere consapevolezza rispetto a fatti storici accaduti in un'epoca un po' più distante [...] Il passato non è mai troppo passato e se vogliamo che in qualche modo il presente trovi delle chiavi di lettura per uscire dalle situazioni di crisi, questo passato può sempre essere utile, da una parte per rileggere anche il presente, ma dall'altra soprattutto per evitare che si ripropongano i motivi di discriminazione, di crisi di violenza, che nel passato si sono proposti.