Rai Cultura

Datevi pace

Biennale del Patrimonio Mondiale Unesco

20-Apr-2023 > 20-Mag-2023
Sarà aperta al pubblico da giovedì 20 aprile al 20 maggio 2023, nel Parco Nazionale di Zhangjiajie (nella provincia del Hunan), la prima edizione della Biennale del Patrimonio Mondiale Unesco 2023 Italia-Cina. Un evento a cura del ChinaMuseum International, in collaborazione con il Ministero della Cultura Cinese il Consolato Generale d’Italia a Guangzhou, e gli alti patrocini del Ministero della Cultura Italiano e dell’Unesco, a cui hanno aderito Paesi e istituzioni da tutto il mondo per celebrare il cinquantesimo anniversario della lista dei Siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

“Condividere e scambiare, conservare e tramandare” - questo il titolo della Biennale - immaginerà armonie, convivenze e confronti sotto l’universale dialogo della bellezza, configurando alleanze culturali e artistiche per continuare a preservare, proteggere e tutelare l’eredità culturale e naturale di luoghi unici e diversi del nostro pianeta da trasmettere alle generazioni future in quanto insostituibili fonti di vita e ispirazione.

 Articolato in un ciclo di incontri e grandi mostre fotografiche - allestite indoor e outdoor - a firma dei più importanti fotografi internazionali, l’evento contemplerà momenti di riflessione e confronto per accogliere esperienze e racconti tra i siti cinesi del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e il resto del mondo, ma anche approfondimenti all’arte dell’immagine con corsi di formazione e conferenze. 

A riflettere sulla ricchezza dei tesori italiani registrati nella World Heritage List ci saranno, col titolo “Identità e tempo”, i linguaggi artistici contemporanei di cinque rinomati fotografi - diversi fra loro - del panorama nazionale: Carlos Solito, Luigi Spina, Luca Capuano, Mario Ferrara, Marco Introini. Articolata negli spazi urbani e carsici della città di Zhangjiajie, nella primordiale e scenografica cornice delle cosiddette “montagne fluttuanti” - tra le quali James Cameron ha ambientato i colossal hollywoodiani Avatar e Avatar, la via dell’acqua - la mostra è un’inedita selezione di fotografie dell’incredibile ricchezza dei 58 beni culturali e naturali del Bel Paese che, tra l’altro, detiene il maggior numero di siti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Tra le circa 200 opere del progetto espositivo, il corpus maggiore è rappresentato dalle 66 gigantografie del fotografo, scrittore e regista Carlos Solito. Con il titolo “DATEVI PACE. La bellezza dei tesori Unesco in Italia”, Solito propone la propria sintesi del paesaggio dalle Alpi al Mediterraneo, dai monti Pallidi alla Costiera Amalfitana, dai Sassi di Matera alle caverne sacre del Gargano, dai vulcani delle isole Eolie alla bizzarra geologia della Sardegna. Un dialogo tra Uomo e Creato, arte e luce, storia e grandezza, pietre e colori, ombre e silenzi. 

Tra i ritratti paesaggistici di “DATEVI PACE. La bellezza dei tesori Unesco in Italia”, che successivamente sarà itinerante in altre città e musei della Cina, ci sono le creste delle Dolomiti in Trentino Alto Adige e Veneto. Le faggete vetuste d’Abruzzo, Gargano, Pollino (incantevole anche per i pini loricati) e Aspromonte. I sortilegi mediterranei della Costiera Amalfitana e del centro storico di Napoli affacciato sul Golfo. Matera con le vertigini della Gravina e il cuore rupestre dei Sassi Barisano e Caveoso dove la storia millenaria della città continua a pulsare tra caverne sacre, cripte, affreschi bizantini e il surrealismo delle sculture della Dalí Universe. La millenaria arte dei muretti a secco che, qua e là, impreziosisce il dirimpettaio altipiano della Murgia che, in Puglia, dal Gargano al Salento tesse un intricato ricamo roccioso tra masserie, centri storici tinti con latte di calce, ulivi millenari e chiese rupestri come a Lama d’Antico a Fasano, in provincia di Brindisi. E ancora i siti Unesco di Monte Sant’Angelo col Santuario di San Michele Arcangelo e la Foresta Umbra, Castel del Monte ad Andria e i Trulli di Alberobello. Nell’universo montuoso dell’Appennino, invece, il racconto fotografico continua con la transumanza - che modella le relazioni tra persone, animali ed ecosistemi - in Basilicata, Irpinia e Tavoliere delle Puglie. Nelle grandi isole, invece, il dialogo di Solito col paesaggio contempla le isole Eolie in Sicilia e le stravaganze carsiche della riserva della biosfera di Tepilora, Rio Posada e Montalbo in Sardegna.

Vittorio Sgarbi:

L’occhio di Carlos Solito accoglie e restituisce in immagini sonore e oniriche le creste delle Dolomiti in Trentino Alto Adige e Veneto, le faggete vetuste dei parchi nazionali del Gargano, Abruzzo Lazio e Molise, Pollino (con i pini loricati) e dell’Aspromonte. Sorvola la Costiera Amalfitana e il centro storico di Napoli, Matera con la Gravina e i Sassi Barisano e Caveoso. Insegue i muretti a secco dal promontorio dauno al Salento, i bianchi centri storici dipinti con latte di calce, gli ulivi contorti e le chiese rupestri come a Lama d’Antico a Fasano cinta da ulivi secolari. Si innalza a Monte Sant’Angelo sul Santuario di San Michele Arcangelo e penetra la Foresta Umbra, le geometrie perfette di Castel del Monte e i Trulli di Alberobello. Dal montuoso percorso dell’Appennino il resoconto fotografico prosegue in Basilicata, Irpinia e Tavoliere delle Puglie. Nelle isole il dialogo di Solito col paesaggio unisce le isole Eolie in Sicilia e le riserve di Tepilora, Rio Posada e Montalbo in Sardegna. Sulle tracce dell’Unesco Carlos Solito ci dimostra che il Paradiso è qui.



Carlos Solito, scrittore, fotografo, giornalista e regista, è nato a Grottaglie, in provincia di Taranto. Gira il mondo e collabora con numerosi magazine e quotidiani nazionali, realizzando reportage di viaggi. Dirige cortometraggi e documentari. Le sue fotografie sono state esposte in diversi Paesi e ha pubblicato oltre una ventina di volumi illustrati. Ha firmato la raccolta di racconti Il contrario del sole (Versante Sud, 2010) e Montagne (Elliot, 2012) insieme a Dacia Maraini, Paolo Rumiz, Maurizio Maggiani, Franco Arminio, Andrea Bocconi e altri. È anche autore dei romanzi Sciamenesciá (Elliot, 2016), La ballata dei Sassi e Troppa notte intorno a me (ambedue pubblicati da Sperling & Kupfer nel 2019 e 2021). Per Rizzoli, invece ha pubblicato Sogno a Sud (2020) e La luce che non ti ho raccontato (2022).