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Sarajevo: il Secolo breve in una targa
100 anni di Storie
Gavrilo Princip, studente serbo nazionalista di diciannove anni, crede fortemente nell’unificazione di tutti gli slavi del sud, contro l’occupazione austriaca, per questo la mattina del 28 giugno 1914, uccide con due colpi di pistola, l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria. Princip viene arrestato e sottoposto, in prigione, ad un regime durissimo. Tenterà più volte il suicidio prima di morire di tubercolosi nell’aprile del 1918, quattro anni dopo l’attentato.
L’attentatore di Sarajevo era diventato un eroe nazionale. La targa che commemora il Princip patriota, resisterà ancora qualche decennio fino alla primavera del 1941, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i tedeschi invadono la Bosnia ed entrano a Sarajevo. Per il cinquantaduesimo compleanno del Fürer, gli ufficiali hanno pensato ad un regalo molto speciale: la targa dell’attentato di Sarajevo asportata per l’occasione. La vendetta è sanguinosa e dolce, aveva detto Princip al processo, ignorando che quella stessa targa sarebbe diventata un giorno per l’austriaco Hitler, un trofeo di guerra.Gravilo non vedrà la fine della guerra, non saprà della caduta dell’impero Austro-Ungarico, e soprattutto non saprà mai della rimozione del monumento funebre dedicato alle vittime dei suoi colpi, sostituito con una nuova iscrizione che recitava la frase: in questo luogo storico Gavrilo Princip proclamò la libertà.