Rai Cultura

Azio

2 settembre 31 a.C.

Le grandi battaglie che hanno influenzato il corso della storia, che racchiudono in sè tante piccole vicende di soldati, uomini spesso sacrificati per la vittoria finale. Eventi che hanno determinato l'inizio o la fine di un'epoca, segnando a volte la storia dell'intera umanità. Ricostruiamo alcune delle più significative battaglie della storia, anche con l'ausilio delle Teche Rai.
Due anni dopo l’uccisione di Giulio Cesare avvenuta il 15 Marzo del 44 a.C., nella battaglia di  Filippi, in Macedonia, i triumviri Antonio, Ottaviano e Lepido sconfiggono i suoi assassini Giunio Bruto e Cassio Longino e assumono il controllo delle province romane. Il popolo si augura che sia finita l’epoca delle guerre civili. Ma non sarà così. Ottaviano controlla adesso l’Occidente Romano, mentre  Antonio amministra i domini di Oriente. Un accordo sancito dal matrimonio di Antonio con Ottavia, sorella di Ottaviano. Ed è proprio in Oriente, a Tarso, che Antonio incontra Cleopatra VII dei Tolomei, regina d'Egitto. Il suo fascino aveva già catturato il grande Cesare.  Tra i due nasce un’intesa che durerà per il resto della vita. Non c’è intesa invece tra Ottaviano e Antonio: la loro non è un’alleanza ma una rivalità.  Antonio è un uomo di Cesare, ma Ottaviano è il suo erede designato, paladino dell’orgoglio nazionalista romano. I due danno corpo a due visioni del mondo antagoniste, destinate a scontrarsi. Ormai i progetti di Antonio sono legati all’Oriente, all’antico regno d’Egitto che lo ha sedotto. Al fianco di Cleopatra, regna ad Alessandria come un monarca orientale, sognando una monarchia più grande di quella di Alessandro Magno. Nel 34 a.C. , Marco Antonio dichiara nel testamento che le nuove conquiste e i territori già acquisiti dall’Egitto saranno divisi tra i tre figli che ha con Cleopatra, e Cesarione, figlio della regina, avuto da Cesare.

 E’ il 2 settembre del 31 a.C. nella baia di Azio le flotta di Antonio e di Ottaviano si fronteggiano


Nulla resta per Roma, né per la famiglia romana di Marco Antonio. Ma c’è di più: Antonio, ripudia Ottavia e mostra di preferire Cleopatra alla legittima moglie romana. Un insulto che disgusta l’opinione pubblica di Roma. Il dado è tratto: Ottaviano non perde l’occasione e spinge il Senato a dichiarare guerra all’Egitto. Quella che a tutti gli effetti sarebbe stata una nuova guerra civile viene fatta passare per la guerra dell’Occidente romano contro le mollezze dell’Oriente greco. Ma l’iniziativa parte da Antonio e Cleopatra, che decidono di attaccare Roma e partono con la loro flotta in direzione della Magna Grecia. Il maltempo li costringe a ripiegare in Grecia, nella baia di Azio. E’ il 2 settembre del 31 a.C. nella baia di Azio le flotte di Antonio e di Ottaviano si fronteggiano. Improvvisamente verso mezzogiorno, Cleopatra ordina alle sue 60 navi di ripiegare. Antonio, disorientato, la segue. È l’episodio che segnerà le sorti della battaglia e la sconfitta di Antonio e Cleopatra. Ottaviano ordina ai suoi soldati di lanciare dardi infuocati contro le navi nemiche. Migliaia e migliaia di uomini muoiono nelle acque greche di Azio in una battaglia navale che vede combattere romani contro romani in uno scontro di civiltà. Che sarà Ottaviano a vincere grazie alla sua strategia e al contributo tecnico di Agrippa. Un anno dopo  la vittoria di Azio, Alessandria d’Egitto cade nelle mani di Ottaviano. Antonio preferisce la morte al disonore. Undici giorni dopo la morte di Antonio, Cleopatra decide di seguire il destino del suo amante. Sceglie la dolce morte, col veleno di un aspide. Marco Antonio e Cleopatra muoiono entrambi ad Alessandria d’Egitto, dopo che i Romani conquistano quella città che nei loro sogni doveva essere una nuova Roma, anzi, l’Anti Roma. Ottaviano fa giustiziare Cesarione e annette l’Egitto, che diventa, così,  provincia romana. La battaglia di Azio decreterà la fine dell’ultimo dei regni ellenistici e l’inizio del principato di Ottaviano Augusto che si definisce primus inter pares, tra i senatori, inaugurando l’era dell’Impero. Sulla sua figura si accentrano tutti i poteri dello Stato: quello amministrativo e quello militare. Con il titolo di Augusto nel 27 a.C., il suo principato viene  legittimato anche da un punto di vista religioso: Ottaviano è il nuovo Romolo.