Rai Cultura
Un’azione di gioco del 1943, la prima stagione in cui il Torino fa il salto di qualità con l’acquisto di giocatori importanti
1 / 10
Valentino Mazzola, il capitano del Torino, durante una partita di campionato nel 1947
2 / 10
Sempre Valentino Mazzola durante un incontro dell’Italia contro l’Ungheria, nel 1947: ben dieci giocatori del Torino fanno parte della nazionale
3 / 10
L’ultima foto scattata in campo a Valentino Mazzola, a Lisbona il 3 maggio 1949, prima dell’amichevole disputata dal Torino contro il Benfica. Il giorno dopo l’intera squadra morirà nell’incidente aereo durante il volo di ritorno a casa
4 / 10
I resti dell’aereo schiantatosi contro il muraglione della basilica di Superga
5 / 10
Prima pagina de "La Stampa", del quale muore nell’incidente anche il giornalista Luigi Cavallero
6 / 10
Prima pagina de "La Gazzetta del popolo", del quale nell’incidente perde la vita anche il giornalista Renato Tosatti
7 / 10
Prima pagina di "Tuttosport", che ricorda il fondatore del quotidiano, Renato Casalbore, morto nella tragedia anche lui
8 / 10
Il noto telecronista Nicolò Carosio: si salva dalla tragedia solo perché non parte per la trasferta a causa della cresima del figlio
9 / 10
Foto di squadra del grande Torino nel 1943
10 / 10

Il grande Torino

Un racconto per immagini

Ripercorriamo le vicende della squadra, dai successi sul campo fino al tragico epilogo, attraverso immagini e stampe dell’epoca. Una compagine costruita grazie al contributo determinante dell'industriale Ferruccio Novi, presidente dal 1939. Con l'arrivo di diversi giocatori si va formando una squadra di uomini forti sul campo e fuori. Determinante l'apporto di Valentino Mazzola, acquistato nel 1942 dal Venezia per la cifra record di un milione e duecentocinquantamila lire e che presto diventa capitano e leader indiscusso del gruppo. La squadra dalla stagione 1942/43, considerando anche la pausa per la guerra, si aggiudica quattro scudetti consecutivi e a poche partite dal quinto titolo scompare tragicamente nell'incidente aereo del 4 maggio 1949 presso la Basilica di Superga, lasciando un segno indelebile nella storia.