Rai Cultura
Primo piano di Adriano Olivetti, entrato a lavorare nell’azienda del padre Camillo nel 1924
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La società Olivetti nel 1965, si nota il palazzo dai caratteristici mattoni rossi
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Adriano Olivetti ritratto in fabbrica con i suoi operai, nel 1950 circa
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La macchina da scrivere Lettera 22, regalata da Adriano Olivetti al papa Giovanni XXIII
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Adriano Olivetti durante un comizio elettorale, si nota sullo sfondo la campana, simbolo storico del movimento Comunità
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Alla sua scrivania di lavoro
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Manifesto pubblicitario della macchina da scrivere Lettera 22, che nel 1959 viene annoverata da una giuria di designer tra i cento migliori prodotti del secolo
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Pubblicità del modello di macchina Studio 42. Nel 1931 Adriano introduce in azienda il Servizio pubblicità, che si avvale del contributo di importanti artisti e designer
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Manifesto pubblicitario degli anni Venti
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Pubblicità del 1926, che sottolinea l’importanza dei prodotti italiani, secondo la politica autarchica imposta dal Regime
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Manifesto del 1929
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Figli dei dipendenti che frequentano l’asilo aziendale. Sono numerosi gli interventi voluti da Olivetti sul tema sociale: mense, biblioteca, asilo, quartieri residenziali
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Operai a lavoro in fabbrica nel 1968, in seguito all’avvento dell’elettronica
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Operaio a lavoro nell’assemblaggio: dal 1959 in Olivetti comincia la produzione e l’immissione sul mercato della classe di elaboratori Elea (Elaboratore elettronico aritmetico)
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Nel 1955 viene inaugurato a Barbaricina, presso Pisa, il laboratorio per le ricerche elettroniche, guidato dall’ingegnere Mario Tchou, figlio di un ambasciatore cinese a Roma e composto da altri ingegneri, fisici e periti industriali
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La sede di Pozzuoli, nel 1973
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Modelli di computer alla Olivetti, nel 1983
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Roberto Olivetti, figlio primogenito di Adriano, a cui si deve l’impegno per l’introduzione del comparto elettronico in fabbrica. Sarà presidente della Olivetti dal 1982 al 1985, anno della sua prematura scomparsa a soli 57 anni
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Adriano Olivetti insieme alla figlia Laura, presidente della Fondazione Olivetti, dal 1997 fino al 2015, anno della prematura scomparsa a 67 anni
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Il grande visionario

Adriano Olivetti

Urbanista, editore, scrittore, uomo di cultura, ma soprattutto un industriale che crede nell’impresa come vero motore dello sviluppo e dell’economia. Adriano Olivetti, annoverato tra i grandi capitani d’industria del dopoguerra italiano, prende in mano nel 1938 l’azienda per macchine da scrivere, creata dal padre Camillo, portandola ad un livello di eccellenza tale da competere anche con grandi aziende internazionali.

Urbanista, editore, scrittore, uomo di cultura, ma soprattutto un industriale che crede nell’impresa come vero motore dello sviluppo e dell’economia

Negli anni Cinquanta la produzione viene continuamente ampliata e in Italia entrano in funzione gli stabilimenti di Pozzuoli e di Agliè (1955), di San Bernardo di Ivrea (1956) e nuovi complessi a Ivrea. Nel 1960, anno della sua improvvisa scomparsa, la Olivetti è presente su tutti i maggiori mercati internazionali, con circa 36000 dipendenti, di cui oltre la metà all’estero.