Rai Cultura
I magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: grazie alle indagini loro e degli altri giudici del Pool antimafia viene istruito il Maxiprocesso
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Antonino Caponnetto: dal 1983, in seguito all'omicidio di Rocco Chinnici, trasferito su sua richiesta da Firenze all'Ufficio istruzione della Procura di Palermo, ha creato e coordinato il Pool antimafia
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Uno schieramento di forze dell'ordine in occasione delle sedute del processo
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Imputati all'interno delle celle, predisposte nell'aula, assistono al dibattimento processuale. Sono 476 complessivamente i mafiosi chiamati a giudizio
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Altri imputati seguono il processo da dietro le sbarre
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Gli avvocati difensori al processo sono duecento e cercano con ogni espediente di rallentare i dibattimenti in aula
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Numerosissime le persone che assistono: si tratta soprattutto dei parenti degli accusati
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Il boss Luciano Liggio durante il processo
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Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando durante il Maxiprocesso, nel quale Il comune di Palermo si costituisce parte civile
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Pippo Calò detto "il cassiere della mafia" protagonista di un duro confronto con Tommaso Buscetta, suo grande accusatore durante il Maxiprocesso
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Tommaso Buscetta: il primo grande pentito a rivelare i segreti di Cosa Nostra
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Palermo 1986

Una storia per immagini del Maxiprocesso

Ripercorriamo le vicende del processo più grande intentato alla mafia, attraverso fotografie dell’epoca. Imputati, avvocati, magistrati che hanno caratterizzato l’evento con il quale vengono condannati centinaia di uomini d’onore e per la prima volta si svelano i segreti della mafia. Dal 10 febbraio 1986 al 16 dicembre 1987: ventidue mesi di dibattimento, che vedono premiare le indagini e l’attività svolte da Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli altri giudici del Pool antimafia e aprono una nuova fase nella lotta dello Stato contro la criminalità organizzata.