Rai Cultura
Primo piano di Fausto Coppi in età giovanile
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Foto di gruppo dei ciclisti italiani al Tour de France del 1949, dove Coppi trionfa
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Passaggio dei corridori durante il Giro d’Italia del 1954
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Primo piano con la maglia della Bianchi, squadra alla quale Coppi passa nel 1946, lasciando la Legnano
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Il campione durante il Giro d’Italia del 1954
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Insieme a Gino Bartali e Mario Riva, durante la partecipazione al programma televisivo de Il Musichiere, nel 1959
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Fausto Coppi insieme a Gino Bartali ed Eberardo Pavesi, nel 1940
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Coppi nel 1958 a Milano
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A Parigi, al Vel d’Hiv (Velodromo d’inverno)
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Nel 1954, al Velodromo Vigorelli a Milano
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Fausto Coppi e Gino Bartali nel 1957, prima compagni poi avversari e protagonisti di grandi battaglie sportive
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Insieme al compagno di squadra Ettore Milano, durante una gara nel 1956
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Fausto Coppi

Un uomo solo al comando

A cento anni dalla sua nascita, ripercorriamo attraverso immagini d’epoca la vita di Fausto Coppi, uno dei più grandi campioni del ciclismo e dello sport italiano del Novecento. Nato a Castellania il 15 settembre 1919, sin da ragazzo comincia a familiarizzare con la bicicletta, occupandosi delle consegne di un negozio, presso cui lavora. Inizia la sua carriera nel ciclismo a diciotto anni, nel 1937 e due anni dopo passa ai professionisti. Ingaggiato dalla Legnano, la squadra di quel Gino Bartali che diventerà suo grande antagonista, nel 1940 vince il suo primo Giro d’Italia, a soli vent’anni. L’ingresso in guerra dell’Italia blocca la carriera di Fausto, che parte caporale per l’Africa settentrionale. Nel 1946 però il riavvio delle competizioni sportive permette a Coppi di riprendere l’attività: firma per la Bianchi lasciando la Legnano e inizia anche la rivalità con l’altro grande campione Gino Bartali, fatta di sorpassi, controsorpassi ed epiche battaglie. Nel 1949 l’anno della consacrazione: centra la vittoria alla Milano-Sanremo, al Giro d’Italia e al Tour de France. Seguono una serie di drammatiche vicende: nel 1950 si procura una tripla frattura al bacino durante il Giro d’Italia e l’anno dopo muore in un incidente durante il Giro del Piemonte l’amato fratello Serse. La sua carriera però riprende subito alla grande: nel 1952 e nel 1953 arrivano le vittorie al Giro d’Italia, al Tour de France e al campionato del mondo su strada. Dopo questi successi uniti anche ad altri, seguono anni meno favorevoli e caratterizzati anche da vicende personali. La sua relazione con Giulia Occhini, la dama bianca, anch’essa sposata, gli procura molte polemiche che sfociano in un processo e una condanna con la sospensione della pena per entrambi. Il 2 gennaio 1960 Fausto Coppi muore all’età di quarant’anni, a causa della malaria contratta durante un viaggio in Africa fatto pochi mesi prima. Nonostante le polemiche e il finale meno glorioso della sua carriera, rimangono nella memoria collettiva le grandi vittorie fatte di tenacia e di forza di volontà, che lo hanno portato frequentemente ad essere “Un uomo solo al comando!”