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Il contesto storico ai tempi di Beethoven
1787-1796
Ricostruiamo attraverso stampe e dipinti dell’epoca il quadro storico che fa da sfondo alla vita del maestro Ludwig Von Beethoven. Giovanissimo, a soli diciassette anni, nel 1787, arriva per la prima volta a Vienna, per approfondire la propria formazione. Trova una capitale dell’Impero rinnovata dalle riforme per la costruzione di uno “Stato di benessere” attuate dall’ormai defunta imperatrice Maria Teresa, soprattutto negli ultimi anni della sua reggenza, secondo i principi di quei sovrani europei cosiddetti illuminati di cui la regina austriaca è la massima espressione. Tra le varie iniziative troviamo l’istituzione di scuole popolari, la riforma dell’amministrazione pubblica e la realizzazione di una nuova legislazione con il Codex Theresianus e la Constitutio criminalis Theresiana. La Lombardia, allora sotto il dominio austriaco, diventa il laboratorio della politica riformatrice, attraverso l’operato di funzionari chiave come Carlo Beltrame e Karl Joseph Von Firmian. A succedere all’imperatrice dopo la sua morte, nel 1780, è il figlio Giuseppe II d’Asburgo, già associato al trono dalla madre diversi anni prima. In seguito al primo breve soggiorno, Beethoven torna a Vienna in maniera più stabile nel 1790. Questa volta trova una situazione interna e soprattutto un’Europa in via di trasformazione, profondamente segnata dalla Rivoluzione in Francia del 1789.
La mattina del 14 luglio 1789 la popolazione parigina insorge, riversandosi nelle strade con una bandiera tricolore: nasce la drapeau française. Il rosso e il blu simboleggiano Parigi, il bianco è il colore della dinastia borbonica. Prende avvio l’assedio della Bastiglia, un carcere simbolo dell’Ancien Regime. Si accende la prima scintilla della Rivoluzione. Nelle campagne divampa una rivolta antifeudale, che costringe la Nobiltà ad accettare le rivendicazioni dei contadini. Il 4 agosto 1789 vengono soppressi diversi privilegi fiscali e il 26 agosto l’Assemblea degli Stati Generali emana la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Una pietra miliare nella storia dell’Europa: vengono definiti i diritti di libertà politica, religiosa, di pensiero, di proprietà e viene riconosciuta la parità di tutte le garanzie giuridiche per ogni cittadino. A seguire nel 1791 nasce la prima Monarchia Costituzionale francese, basata sulla separazione dei poteri. Le principali monarchie europee non restano a guardare però, spaventate da quello che accade a poca distanza, si alleano e dichiarano guerra nel 1792 alla Francia rivoluzionaria. Seguono anni di scontri e cruente battaglie, con la Francia che trasformatasi successivamente in Repubblica, decide di sferrare un attacco definitivo alle Monarchie assolute europee, per diffondere ovunque i propri ideali rivoluzionari. Beethoven, nel frattempo, si va affermando a Vienna e segue con attenzione le vicende rivoluzionarie da fervente repubblicano, appassionandosi ad una figura che proprio in questi anni di scontri va comparendo: il giovane generale Napoleone Bonaparte. Nel marzo del 1796, il governo repubblicano francese sferra un attacco decisivo alle monarchie europee in Germania. Decide però di inviare un’armata anche in Italia, Poche unità, circa trentamila, mal equipaggiate, guidate da questo giovane generale ventisettenne, reduce da alcune vittorie contro le truppe inglesi e pronto a cogliere una grande occasione. Tra il luglio 1796 e il febbraio 1797 l’esercito francese in Italia sconfigge gli austriaci e i piemontesi, conquistando Milano e la Lombardia. Napoleone non si ferma e valica le Alpi, minacciando anche Vienna. Il 17 ottobre 1797 con il trattato di Campoformio la Francia annette la Lombardia e cede Venezia e il Veneto agli austriaci.Il 5 maggio il re Luigi XVI a Parigi, spinto da un clima insostenibile, convoca l’Assemblea degli Stati Generali tentando di trovare una risoluzione. L’idea si rivela fallimentare, così come l’operato del ministro delle finanze Jacques Necker, chiamato a sanare la profonda crisi economica dilagante.