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Maria Teresa imperatrice d'Austria. Salita al trono nel 1740, alla morte del padre Carlo VI, rimasta reggente fino alla sua scomparsa, nel 1780. Figura di spicco nel quadro politico del suo paese e dell'Europa di quei decenni
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Maria Antonietta, sorella di Maria Teresa d'Austria e moglie di Luigi XVI, re di Francia al momento della Rivoluzione del 1789
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Von Kaunitz, cancelliere di Stato presso l’imperatrice Maria Teresa e altri successivi sovrani, incarna il modello di uomo di Stato dell’illuminismo. Contribuisce alle riforme amministrative volute dalla Regina d’Austria
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Maximilian Franz, figlio dell’imperatrice Maria Teresa, mecenate e figura fondamentale nella vita di Beethoven
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Giuseppe II d’Asburgo-Lorena, imperatore d’Austria al momento dell’arrivo di Beethoven a Vienna
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14 luglio 1789, il popolo insorge assaltando e conquistando la Bastiglia, tetro carcere simbolo dell’Ancien Regime, dando vita alla prima scintilla della Rivoluzione in Francia
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La ghigliottina, simbolo della Rivoluzione francese
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Maximilien François Isidore de Robespierre, uomo politico e tra le principali figure di spicco della Rivoluzione francese
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Raffigurazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino, emanata in Francia il 26 agosto 1789
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Il sovrano Luigi XVI re di Francia durante la Rivoluzione francese. Verrà giustiziato dal Governo rivoluzionario dopo un processo con 387 voti contro, il 21 gennaio 1793
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Ludwing Van Beethoven in una raffigurazione del 1800 circa. Il giovane compositore si trasferisce due volte a Vienna dalla sua città natale di Bonn, la prima per un breve periodo nel 1787 e la seconda definitivamente nel 1792
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Il giovane generale francese Napoleone Bonaparte, a ventisette anni, dopo alcune vittorie della Francia rivoluzionaria contro le truppe inglesi, viene inviato in Italia nel 1796 dal governo repubblicano francese
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Il contesto storico ai tempi di Beethoven

1787-1796

Ricostruiamo attraverso stampe e dipinti dell’epoca il quadro storico che fa da sfondo alla vita del maestro Ludwig Von Beethoven. Giovanissimo, a soli diciassette anni, nel 1787, arriva per la prima volta a Vienna, per approfondire la propria formazione. Trova una capitale dell’Impero rinnovata dalle riforme per la costruzione di uno “Stato di benessere” attuate dall’ormai defunta imperatrice Maria Teresa, soprattutto negli ultimi anni della sua reggenza, secondo i principi di quei sovrani europei cosiddetti illuminati di cui la regina austriaca è la massima espressione. Tra le varie iniziative troviamo l’istituzione di scuole popolari, la riforma dell’amministrazione pubblica e la realizzazione di una nuova legislazione con il Codex Theresianus e la Constitutio criminalis Theresiana. La Lombardia, allora sotto il dominio austriaco, diventa il laboratorio della politica riformatrice, attraverso l’operato di funzionari chiave come Carlo Beltrame e Karl Joseph Von Firmian. A succedere all’imperatrice dopo la sua morte, nel 1780, è il figlio Giuseppe II d’Asburgo, già associato al trono dalla madre diversi anni prima. In seguito al primo breve soggiorno, Beethoven torna a Vienna in maniera più stabile nel 1790. Questa volta trova una situazione interna e soprattutto un’Europa in via di trasformazione, profondamente segnata dalla Rivoluzione in Francia del 1789.

Il 5 maggio il re Luigi XVI a Parigi, spinto da un clima insostenibile, convoca l’Assemblea degli Stati Generali tentando di trovare una risoluzione. L’idea si rivela fallimentare, così come l’operato del ministro delle finanze Jacques Necker, chiamato a sanare la profonda crisi economica dilagante.

La mattina del 14 luglio 1789 la popolazione parigina insorge, riversandosi nelle strade con una bandiera tricolore: nasce la drapeau française. Il rosso e il blu simboleggiano Parigi, il bianco è il colore della dinastia borbonica. Prende avvio l’assedio della Bastiglia, un carcere simbolo dell’Ancien Regime. Si accende la prima scintilla della Rivoluzione. Nelle campagne divampa una rivolta antifeudale, che costringe la Nobiltà ad accettare le rivendicazioni dei contadini. Il 4 agosto 1789 vengono soppressi diversi privilegi fiscali e il 26 agosto l’Assemblea degli Stati Generali emana la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Una pietra miliare nella storia dell’Europa: vengono definiti i diritti di libertà politica, religiosa, di pensiero, di proprietà e viene riconosciuta la parità di tutte le garanzie giuridiche per ogni cittadino. A seguire nel 1791 nasce la prima Monarchia Costituzionale francese, basata sulla separazione dei poteri. Le principali monarchie europee non restano a guardare però, spaventate da quello che accade a poca distanza, si alleano e dichiarano guerra nel 1792 alla Francia rivoluzionaria. Seguono anni di scontri e cruente battaglie, con la Francia che trasformatasi successivamente in Repubblica, decide di sferrare un attacco definitivo alle Monarchie assolute europee, per diffondere ovunque i propri ideali rivoluzionari. Beethoven, nel frattempo, si va affermando a Vienna e segue con attenzione le vicende rivoluzionarie da fervente repubblicano, appassionandosi ad una figura che proprio in questi anni di scontri va comparendo: il giovane generale Napoleone Bonaparte. Nel marzo del 1796, il governo repubblicano francese sferra un attacco decisivo alle monarchie europee in Germania. Decide però di inviare un’armata anche in Italia,  Poche unità, circa trentamila, mal equipaggiate, guidate da questo giovane generale ventisettenne, reduce da alcune vittorie contro le truppe inglesi e pronto a cogliere una grande occasione. Tra il luglio 1796 e il febbraio 1797 l’esercito francese in Italia sconfigge gli austriaci e i piemontesi, conquistando Milano e la Lombardia. Napoleone non si ferma e valica le Alpi, minacciando anche Vienna. Il 17 ottobre 1797 con il trattato di Campoformio la Francia annette la Lombardia e cede Venezia e il Veneto agli austriaci.