Rai Cultura
Rappresentanti delle varie squadre olimpiche nazionali sfilano durante la cerimonia d'apertura, il 28 luglio 1984
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La mascotte dei Giochi americani
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Gina Hemphill, la nipote dell'atleta americana di atletica leggera e quattro volte medaglia d'oro ai Giochi Olimpici del 1936 Jesse Owens corre attraverso lo stadio portando la torcia olimpica durante la cerimonia di apertura dei XXIII Giochi Olimpici Estivi
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Bill Suitor, detto anche "l'uomo volante", per mezzo del razzo Bell Aerosystems (noto anche come Jet Pack) si libra sopra lo stadio fra lo stupore di tutti
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Debbie Brill, atleta del Canada, durante la gara di salto in alto femminile
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Tifose americane durante i Giochi
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Il giovane atleta americano Carl Lewis, soprannominato "figlio del vento", durante la finale della staffetta 4x100 metri piani. Vincerà 4 medaglie d'oro (100, 200, lungo e staffetta) eguagliando il record di Jesse Owens
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L'americano Greg Foster durante la finale dei 110 metri a ostacoli
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Thomas Hampson della Gran Bretagna, stabilisce il record mondiale negli 800 metri piani
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Una fase della gara di tuffi dal trampolino
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Un giovane Michael Jordan, tra le fila della squadra olimpica di basket statunitense, con cui vincerà la medaglia d'oro. Diventerà poi un grande campione professionista
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La medaglia d'argento Sebastian Seb Coe (a sinistra) e Steve Ovett (a destra) della Gran Bretagna si abbracciano in pista dopo la finale degli 800 metri maschili
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Tracy Caulkins degli Stati Uniti durante i 100 metri rana femminili
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Rafer Johnson, atleta degli Stati Uniti e vincitore del decathlon alle Olimpiadi estive di Roma del 1960 tiene la torcia in alto per accendere la fiamma olimpica durante la cerimonia di apertura a Los Angeles
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Gara di sprint maschile al Velodromo Olimpico
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Tracy Caulkins degli Stati Uniti durante i 200 metri individuali dorso femminili
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Carl Lewis, dopo una delle quattro vittorie ottenute ai Giochi olimpici
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Karl-Heinz Radschinsky, atleta della Germania festeggia la vittoria della competizione di sollevamento pesi
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Una fase delle gare di vela
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Henry Tilmann dopo la vittoria in semifinale contro l'italiano Angelo Musone nei pesi massimi
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L'atleta canadese Victor Davis ai blocchi di partenza della gara dei 200 metri rana, in cui stabilirà il record del mondo
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Un momento della cerimonia di chiusura dei Giochi di Los Angeles
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Los Angeles 1984

La terza Olimpiade mutilata

Questa edizione estiva dei Giochi olimpici, precisamente la ventitreesima, si caratterizza per alcuni strani primati. Innanzitutto l'assegnazione avviene in modo anomalo: unica candidata Los Angeles, nessuna città avversaria a contendersi la manifestazione. L'intera organizzazione è in mano ad un privato, Peter Ueberroth, un dirigente del baseball che per la prima volta nella storia olimpica richiede e ottiene di potere preparare l'evento atrraverso l'acquisizione di soli fondi privati, senza nessun apporto economico statale. Il risultato sarà quello di presentare impianti precari e con scarso rispetto delle norme di sicurezza sia per gli atleti che per il pubblico. A finanziarlo sono alcuni sponsor e televisioni che acquistano i diritti. Poche settimane prima dell'inizio, senza nessun particolare incidente o pretesto, l'Unione Sovietica dichiara che per motivi legati alla sicurezza non manderà i suoi atleti nè quelli di tutti i paesi del blocco di Varsavia e di Cuba. Unica eccezione la Yugoslavia e la Romania.

Con questo boicottaggio del tutto silenzioso e in risposta a quello statunitense di quattro anni prima, assistiamo alla terza "Olimpiade mutilata", dopo i precedenti nelle due edizioni di Montreal 1976 e Mosca 1980.  


Questa volta la riduzione del numero degli atleti partecipanti è meno evidente: un quarto del totale, rispetto alla metà dei partecipanti in occasioni dei Giochi sovietici, grazie soprattutto alla presenza stavolta della numerosa squadra olimpica cinese.
La cerimonia di apertura, che si tiene al Memorial Coliseum lo stesso stadio che aveva ospitato la precedente edizione dei Giochi del 1932, si caratterizza soprattutto per la celebre esibizione dell'uomo volante che con il sostegno di uno zainetto-jet portato sulle spalle a fare da propulsore, sorvola tutto lo stadio, destando l'entusiasmo del pubblico e la curiosità di tutto il mondo.
Alla fine risulterà un'edizione di alto livello tecnico, con la presenza di grandi personaggi a scrivere nuove memorabili imprese olimpiche. Su tutti fa il suo esordio un giovane velocista americano, destinato a diventare un grande campione: Carl Lewis, soprannominato "Figlio del vento". Vince quattro medaglie d'oro: 100 e 200 metri piani, salto in lungo e staffetta 4x100 metri piani. Ripete l'impresa compiuta nel 1936 a Berlino dal connazionale Jessie Owens. Dopo la pausa forzata di Mosca 1980, tornano a gareggiare diversi atleti statunitensi, tra cui nei 400 metri a ostacoli Edwin Moses. A farla da padrone di questa edizione è senza dubbio l'afa che influisce su alcune gare e sulla tenuta degli atleti. In particolare durante la maratona femminile la svizzera Gabriela Andersen Schiess una volta entrata nello stadio sul finire della gara, sfinita, disidratata e colpita anche da uno stiramento,vaga a zig zag rifiutando ogni aiuto e alla fine taglia il traguardo al trentasettesimo posto, portata via dall'ambulanza. Successivamente il presidente americano Ronald Reagan la riceve alla Casa Bianca, consegnandole una speciale medaglia d'oro. Questi Giochi segnano inoltre un cambio politico del Cio. Lo spagnolo Juan Antonio Samaranch prende il posto di Lord Killanin, portando all'interno della struttura olimpica internazionale numerose importanti innovazioni. Prima fra tutte la commercializzazione delle Olimpiadi che da Los Angeles in poi diventano un vero e proprio show business. La spedizione italiana ottiene buoni risultati e fanno il loro esordio i fratelli napoletani Carmine e Antonio Abbagnale che con il loro timoniere Peppino Di Capua sono destinati a scrivere pagine memorabili di successi olimpici nelle gare di canottaggio. Continua anche a diffondersi lo spettro del doping con ulteriori evoluzioni destinate a scoprirsi più avanti negli anni. Con un'altrettanto sfarzosa cerimonia di chiusura Le Olimpiadi salutano Los Angeles con la prossima edizione assegnata a Seul, città caratterizzata da un clima politico complesso nei rapporti con la vicina Corea del Nord e con il resto del mondo.

Le XXIII Olimpiadi di Los Angeles in numeri:

28 luglio - 12 agosto

140 nazioni partecipanti

6829 atleti in gara

289 atleti italiani presenti

221 gare realizzate