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La freccia sulla sinistra indica l'onorevole Giacomo Matteotti in aula alla Camera dei Deputati. Il 30 maggio 1924 tiene il famoso discorso con il quale denuncia le violenze e i brogli commessi dai fascisti nella recente campagna elettorale
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L'automobile Lancia Lambda utilizzata per rapire l'onorevole Matteotti il 10 giugno 1924
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Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma, il luogo dove Matteotti viene aggredito e portato via da alcuni sicari fascisti
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Una foto che ritrae Giacomo Matteotti pochi giorni prima del suo rapimento
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Le ricerche di Matteotti dopo la sparizione. Il corpo verrà ritrovato due mesi dopo il sequestro
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Albino Volpi pluripregiudicato, è stato quasi certamente lui a infliggere la coltellata fatale a Matteotti
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La prima pagina del quotidiano Il Popolo, del 24 giugno 1924, si fanno ipotesi sul rapimento avvenuto da poco
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3 gennaio 1925, discorso del Duce Benito Mussolini alla Camera nel quale si assume la responsabilità di quanto accaduto il 10 giugno 1924 a Matteotti
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Una caricatura realizzata per l'omicidio Matteotti, le camice nere sono state cambiate con quelle bianche
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Un primo piano di Giacomo Matteotti
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Prima pagina de L'Unità che accusa il governo di Mussolini della sparizione di Matteotti
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Il luogo del ritrovamento del cadavere del deputato socialista Giacomo Matteotti. Il corpo viene rinvenuto il 16 agosto del 1924, due mesi dopo il rapimento, per caso in un bosco vicino Roma
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La salma di Matteotti viene portata via dal luogo del ritrovamento
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Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma: sul luogo del misfatto alcuni deputati socialisti rendono omaggio a Matteotti. Il primo in fila a destra in ginocchio è Giuseppe Romita
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Giovanni Amendola, in piedi a sinistra e Filippo Turati, seduto a destra, durante una commemorazione per Giacomo Matteotti
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Primo piano di Giacomo Matteotti
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Un racconto per immagini

L'omicidio Matteotti

Ripercorriamo attraverso foto esclusive dell'epoca e pagine di giornali di quei giorni la drammatica vicenda di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso da alcuni sicari fascisti. Eletto alla Camera nel 1919, nel 1921 e nel 1924, matura lentamente uno spirito antifascista senza nessun tipo di cedimento. Nel 1922 viene anche eletto segretario del Partito Socialista unitario.

Voi dichiarate ogni giorno di volere ristabilire l’autorità dello Stato e della legge. Fatelo, se siete ancora in tempo; altrimenti voi sì, veramente, rovinate quella che è l’intima essenza, la ragione morale della Nazione. Non continuate più oltre a tenere la Nazione divisa in padroni e sudditi, poiché questo sistema certamente provoca la licenza e la rivolta. Se invece la libertà è data, ci possono essere errori, eccessi momentanei, ma il popolo italiano, come ogni altro, ha dimostrato di saperseli correggere da sé medesimo. 


Questo è uno stralcio del discorso tenuto alla Camera da Matteotti il 30 maggio 1924, con il quale cerca di denunciare i brogli organizzati dai fascisti nelle recenti elezioni. Gli sarà fatale, infatti pochi giorni dopo, il 10 giugno, a Roma viene picchiato e rapito da alcuni uomini. Di lui non si saprà più nulla fino a due mesi dopo, quando il 16 agosto viene ritrovato il cadavere in un bosco. La sua morte provoca una grave crisi politica e parlamentare che si conclude con il discorso alla Camera di Mussolini del 3 gennaio 1925, nel quale si assume le responsabilità di quanto accaduto. I rapitori verranno inizialmente processati, attribuite pene minori e rilasciati in breve tempo. Nuovamente messi sotto processo nel 1947, saranno condannati questa volta con pene più pesanti.