Giselle di Akram Khan
L'amore dietro un alto muro
Fin dalla seconda metà dell’Ottocento, le produzioni di Giselle sono danzate su musiche anche considerevolmente differenti da quella di Adam. Il primo a modificarla è Marius Petipa, che revisiona il balletto a San Pietroburgo nel 1884, poi nel 1887 e, infine, nel 1899. Attraverso le ulteriori rappresentazioni, le musiche di Adam subiscono nuove alterazioni, aggiunte e tagli fino a diventare, a volte, qualcosa di assolutamente nuovo.
Giselle debutta a Parigi il 28 giugno 1841, al Théâtre de l'Opéra, per essere replicato ventisette volte in quello stesso anno, ventuno nell’anno successivo e ininterrottamente fino al 1850. Nel ruolo di Giselle si sono succedute le più luminose étoile della storia della storia della danza: Grisi, Grahn, Elssler, Cerrito, Taglioni, Preobrajenskaja, Zambelli, Pavlova, Karsavina, Spesivzeva, Markova, Nemchinova, Darsonval, Toumanova, Chauviré, Danilova, Ulanova, Hightower, Yyroubova,, Fonteyn, Alonso, Maximova, Makarova, Besmertnova, Fracci, Ferri.
Autore della storia di Giselle è Théophile Gautier (Capitan Fracassa, Mademoiselle de Maupin), che la immagina dopo essersi imbattuto nella leggenda slava delle Villi. La storia coreografica di Giselle è, come la sua trama, una storia d’amore. Il coreografo scelto è Jean Coralli, mentre la protagonista è Carlotta Grisi. Gli autori e l'Opéra la vogliono ad ogni costo e la ballerina accetta solamente a patto che sia il proprio innamorato, il ballerino Jules Perrot, ad occuparsi dei propri passi, affiancando Coralli.
Lo scenario del primo atto è quello di un villaggio renano del Medioevo dove vive la giovane contadina Giselle. È qui che arriva il principe Albrecht, che, travestito da popolano, corteggia la ragazza. Il guardaboschi Hilarion, segretamente innamorato di Giselle, scopre la vera identità di Albrecht e la rivela alla giovane. Il principe, inoltre, ha già una promessa sposa, che lo raggiunge presso il villaggio: Giselle muore dal dolore.Orbene, è risaputo come Théophile Gautier amasse in maniera straordinaria il balletto, ma amava anche le danzatrici, al punto di innamorarsi di Carlotta Grisi, prima interprete del personaggio di Giselle, pur avendone sposata la sorella Ernesta
Alberto Testa, coreografo e storico della danza
Il secondo atto si svolge nel cimitero in cui è sepolta la ragazza, e dove si aggira, inquieto e in balia dei sensi di colpi, Hilarion. Entrano in scena le Villi, le anime delle fidanzate abbandonate o tradite, morte prima di convolare a nozze. Nelle notti di luna piena, le Villi lasciano le proprie tombe per danzare e costringere alla danza, fino alla morte per sfinimento, coloro che meritano la loro vendetta. Lo spirito di Giselle è accolto nella congregazione mistica delle Villi; Hilarion, invece, è la prima vittima di quella notte. Anche Albrecht si reca al cimitero per invocare il perdono di Giselle sulla sua tomba e anche lui incontra le Villi, che, per mezzo della loro regina Myrtha, gli ordinano di danzare fino allo stremo delle forze. Giselle, però, lo protegge. Nonostante tutto ne è ancora innamorata e, per alleviarne lo sforzo, danza insieme a lui, sostenendolo. Giunge il mattino, e le Villi sono costrette a dileguarsi. L’amore di Giselle ha salvato Albrecht; lo spirito della ragazza può ora riposare in pace.
La rivisitazione di Akram Khan non riguarda solamente la musica e la coreografia. L’ambientazione è portata ai nostri giorni, la contadinella Giselle diventa un’operaia immigrata, sfruttata in una squallida fabbrica tessile e confinata dietro un alto muro che la separa dai padroni, alla cui schiera appartiene Albrecht.
Non è la prima volta che Giselle viene attualizzata. Nel 1982, il coreografo svedese Mats Ek realizza una Giselle rivoluzionaria.
Nella ‘Giselle’ di Mats Ek , il secondo atto, ambientato in un manicomio, è popolato non già di creature notturne e febbrili, ma di degenti avviluppati in bianchi sudari, di relitti umani esclusi violentemente dal mondo; fra di essi, attraverso un inquieto cammino di purificazione guidato da una Giselle, come lui dolente e malata, Albrecht riconquista l’inerme nudità della sua anima oltre la corruzione e la colpa
Alberto Testa, coreografo e storico della danza
Akram Khan, nato a Londra da una famiglia bengalese, ha iniziato a studiare danza all'età di sette anni. Nel 1987, a tredici anni, è scelto da Peter Brook per Mahābhārata. Dopo ulteriori studi, dagli anni Novanta del Novecento, intraprende la carriera di coreografo. Nel 2000, fonda la “Akram Khan Company”. Nel 2019, vince il “Laurence Olivier Award per l'eccellenza nella danza” per il balletto Xenos.
Nei panni della Giselle di Akram Khan c’è Tamara Rojo. Ha iniziato a studiare al Real Conservatorio Profesional de Danza Mariemma di Madrid, dove si è diplomata all’età di sedici anni. Ha fatto parte del “Ballet de la Comunidad de Madrid”, dello “Scottish National Ballet”, del “Royal Ballet” come principal dancer. Nell’aprile 2012, diventa Direttore Artistico dello “English National Ballet”, mantenendo nello stesso tempo il ruolo di Prima Ballerina Assoluta della compagnia.
James Streeter è Albrecht. Ha iniziato a ballare all’età di cinque anni e dal 2004 fa parte dello "English National Ballett", presso la cui scuola si è formato. Nel 2015, è stato finalista al concorso annuale di Emerging Dancer della stessa compagnia. Dal 2018, è primo solista.