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Fotografare la scena
Maurizio Buscarino
“Ho sempre pensato che il teatro fosse il luogo dove si vede accadere qualcosa, ma chi vede accadere qualcosa non appartiene alla cosa che avviene”. Così Maurizio Buscarino, sicuramente uno dei più importanti fotografi di scena italiani, definisce quel teatro che ha immortalato per decenni, restituendone con le sue immagini tutto il “trucco e l’anima”, per dirla con Ripellino. Il nome ed il lavoro del fotografo bergamasco è indissolubilmente legato a grandi nomi del teatro novecentesco come quello di Tadeusz Kantor, una delle personalità più importanti dell’avanguardia teatrale internazionale del secondo Novecento, il cui lavoro ed il cui teatro Buscarino ha seguito sin dal lontano 1977 quando erano davvero in pochi a conoscere questo grande teatrante polacco. Noi abbiamo incontrato Buscarino nella sua casa e, mentre ci mostrava tanti dei personaggi che ha ritratto, alcuni celebri come Grotowski, altri no, e ci spiegava come sia cambiato il suo lavoro nel passaggio dal digitale all’analogico, ci ha raccontato che quello che voleva era
vedere e fotografare le persone, questi esseri umani che arrivavano da una quinta, da un nero, per compiere un percorso in scena, in luce ed andarsene poi nel nero, nell’altra quinta”.