In Scena: Corrado Pani
Un ritratto commovente e scanzonato di un grande uomo di teatro
È dedicato a Corrado Pani il documentario della serie “In scena”, Attore di talento e personalità, Pani è stato protagonista delle scene italiane dagli anni '50 fino alla morte avvenuta il 2 marzo 2005.
Nato a Roma il 4 marzo del 1936, Pani inizia a recitare bambino alla radio e come giovanissimo doppiatore. Suo primo grande mentore fu Luchino Visconti, che ne ammirava le doti drammatiche. Il teatro è stato la sua più grande passione, il filo rosso che attraversa tutta la sua carriera. Non solo Visconti, ma anche Strehler, Trionfo e, primo e ultimo, Luca Ronconi, suo amico fin dagli esordi sul palcoscenico.
Nella vita di Pani c'è anche il cinema – ancora con Visconti, ma anche con tanti altri registi di valore. E la televisione, che lo vide protagonista di innumerevoli trasposizioni di prosa e sceneggiati. Uno su tutti “I fratelli Karamazov”, diretto da Sandro Bolchi nel 1969, un'opera rimasta nell'immaginario collettivo.
Proverbiali la sua bellezza e il suo fascino, la fama di conquistatore, la relazione con Mina dalla quale nacque il suo unico figlio Massimiliano. Divo dei fotoromanzi e giocatore d'azzardo, tifoso della Lazio e colto lettore della letteratura più raffinata, amante delle automobili e della velocità, Pani è stato un uomo autentico, una personalità profonda e contraddittoria, disincantato e tenerissimo allo stesso tempo. "Uno come Steve McQueen" lo definisce l'amico Pino Insegno, intervistato nel documentario insieme ad Umberto Orsini, Massimo Popolizio e al figlio Massimiliano.
Queste testimonianze dialogano con le parole dello stesso Corrado Pani, scelte dalle tante interviste concesse alla tv nel corso dei decenni. Parole toccanti, penetranti, commoventi e scanzonate che si intrecciano con un repertorio vasto ed inedito.
Nato a Roma il 4 marzo del 1936, Pani inizia a recitare bambino alla radio e come giovanissimo doppiatore. Suo primo grande mentore fu Luchino Visconti, che ne ammirava le doti drammatiche. Il teatro è stato la sua più grande passione, il filo rosso che attraversa tutta la sua carriera. Non solo Visconti, ma anche Strehler, Trionfo e, primo e ultimo, Luca Ronconi, suo amico fin dagli esordi sul palcoscenico.
Nella vita di Pani c'è anche il cinema – ancora con Visconti, ma anche con tanti altri registi di valore. E la televisione, che lo vide protagonista di innumerevoli trasposizioni di prosa e sceneggiati. Uno su tutti “I fratelli Karamazov”, diretto da Sandro Bolchi nel 1969, un'opera rimasta nell'immaginario collettivo.
Proverbiali la sua bellezza e il suo fascino, la fama di conquistatore, la relazione con Mina dalla quale nacque il suo unico figlio Massimiliano. Divo dei fotoromanzi e giocatore d'azzardo, tifoso della Lazio e colto lettore della letteratura più raffinata, amante delle automobili e della velocità, Pani è stato un uomo autentico, una personalità profonda e contraddittoria, disincantato e tenerissimo allo stesso tempo. "Uno come Steve McQueen" lo definisce l'amico Pino Insegno, intervistato nel documentario insieme ad Umberto Orsini, Massimo Popolizio e al figlio Massimiliano.
Queste testimonianze dialogano con le parole dello stesso Corrado Pani, scelte dalle tante interviste concesse alla tv nel corso dei decenni. Parole toccanti, penetranti, commoventi e scanzonate che si intrecciano con un repertorio vasto ed inedito.