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Le Troiane
La tragedia di Euripide attuale ieri, oggi, domani
Stiamo parlando de Le Troiane di Euripide. L'opera faceva parte di una trilogia ambientata durante la guerra di Troia, assieme a due tragedie, Alessandro e Plamede, di cui rimangono solo frammenti.
Appare chiara la centralità del punto di vista dei vinti e non dei vincitori: una prospettiva che evidenzia non l'eroismo di chi vince, ma la disperazione dei vinti, sottolineando le sofferenze causate dai conflitti armati. I vincitori, che sono poi alcuni dei più grandi eroi della mitologia greca, sono tali solo in apparenza visto che si comportano come insensati aguzzini, posseduti da una bruta barbarie che li disumanizza . Le donne troiane invece hanno perso tutto, ma non la loro dignità umana, che invece gli spietati soldati greci sembrano non sapere nemmeno più cosa sia.
Composta durante la guerra del Peloponneso, l' opera di Euripide è anche una coraggiosa rappresentazione e stigmatizzazione di un avvenimento storico accaduto pochi mesi prima.
Atene aveva chiesto all'isola di Melo di aderire alla lega delio- attica , sottomettendosi così alla dominazione ateniese. I meli avevano rifiutato, perché erano una colonia spartana e perché erano indipendenti da 800 anni. Avevano però offerto ad Atene la loro neutralità nella guerra e la possibilità di intrecciare rapporti di amicizia. Gli ateniesi avevano invece attaccato l'isola, uccidendo i suoi uomini e vendendo come schiavi le donne e i bambini. Il sacco di Melo aveva sconvolto la coscienza civica ateniese e generato numerosi interrogativi. Euripide mette in scena, davanti agli stessi autori di quell'atto, un'opera che riproponeva la stessa situazione che si era creata a Melo, con il coraggio di aver rappresentato una tragedia che criticava in maniera molto chiara, dura ed inequivocabile l' imperialismo privo di scrupoli e pietà della sua città.
Noi siamo andati al Teatro Quirino di Roma e ci siamo fatti raccontare dalla protagonista, Elisabetta Pozzi e dal regista, Andrea Chiodi, come e perchè hanno deciso di riproporre un testo di quasi duemilacinquecento anni fa scoprendolo attualissimo