Fila Sidival
Uno spazialista in convento
Il frate Fila Sidival già da adolescente si appassiona alle arti plastiche, prediligendo la pittura. Ama la tradizione medievale trecentesca, rinascimentale e barocca, ma si sente personalmente attratto dai moderni, dall'impressionismo e dal cubismo.
Trasferitosi a San Paolo per gli studi, frequenta spesso i musei di questa città, e dipinge ispirandosi soprattutto ai movimenti artistici del prima Novecento europeo.
Nel 1985, alla ricerca della sua identità artistica e personale, Sidival si trasferisce in Italia per approfondire la sua conoscenza della pittura e della scultura.
Dopo qualche anno dal suo arrivo e varie esperienze lavorative, deciderà di ascoltare la sua vocazione alla vita religiosa, abbandonando così tutti i suoi progetti personali, ed entrando nell'Ordine dei Frati Minori di San Francesco d'Assisi.
Nel 1999 viene ordinato sacerdote a Roma, dove esercita il suo ministero al Policlinico Agostino Gemelli, al carcere di Rebibbia come volontario, in seguito nel convento di Vitorchiano e in quello di Frascati. Per diciotto anni non si dedicherà più all'arte. Gradualmente, attraverso piccoli lavori di restauro, si riavvicina all'arte. Nel 2006 ricomincia a dipingere, guardando specialmente l'Action Painting di J. Pollock, e sentendo affinità con l'arte Informale europea e con lo Spazialismo.
In questi primi anni di "vita nuova artistica", crea opere di grande intensità e rigore formale, tutte realizzate grazie al recupero di materiali poveri oppure obsoleti: carta, legno, tele, vecchie tele e stoffe, svariati metalli, materassi consunti, gesso.
Le opere di Sidival Fila fanno parte di importanti collezioni private in Francia, nel Principato di Monaco, in Svizzera e in Brasile. Una sua opera è nelle Collezioni d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani.
Attualmente vive e lavora a Roma, presso il Convento dei frati francescani di San Bonaventura al Palatino.
Rai Cultura ha realizzato questo servizio nel 2013.