Leo Castelli & Roy Lichtenstein

Il gallerista italiano lanciò l'artista americano

E’  praticamente impossibile immaginare l’arte americana dal 1955 in poi,  senza il triestino Leo Castelli e la sua galleria a New York.

In quegli anni Leo Castelli aveva un occhio portentoso nello scoprire nuovi talenti. La squadra di artisti che riuscì a riunire nella sua galleria  esprimeva l’energia creativa che dalla fine degli anni 50 in poi accompagnò l’arte americana. Il gallerista sii dedicava all’affermazione di questi artisti piuttosto che al suo tornaconto personale - era un mercante d’arte incredibilmente altruista.

All’inizio degli anni 60’, dopo la rivoluzione di Duchamp negli anni 20,  il mondo dell’arte  ha già visto dalle bandiere  e i bersagli di Jasper Johns fino agli animali impagliati di  Robert Rauchenberg.

Accade un giorno che un giovane americano si presenta con  alcuni suoi quadri  nella galleria di Leo Castelli  e il gallerista più all’avanguardia dell’epoca rimane senza parole. Il giovanotto  si chiamò Roy Lichtenstein. Il resto è storia dell’arte.

In questo estratto realizzato tra il 1992 e il 1993,  che mostriamo in esclusiva sul nostro portale per gentile concessione della Fondazione Roy Lichtenstein, il regista Raffaele Siniscalco riprende un incontro  emozionante  tra Roy Lichtenstein e Leo Castelli. Lichtenstein ha 70 anni, Leo Castelli 85 - si conoscono ormai da più di 30 anni e scherzano sul futuro, scommettendo di poter arrivare al traguardo di 90 anni. La storia ci insegna che Roy Lichtensten non ci arriverà: infatti muore a 73 anni nel 1997, mentre il gallerista triestino che ha cambiato la storia dell’arte americana,  muore nel 1999  pochi giorni prima del suo 92esimo compleanno. 

Per saperne di più :http://www.lichtensteinfoundation.org