Nel caveau dei tesori recuperati dall'Arma dei Carabinieri

Un nucleo dei carabinieri al servizio dei Beni Culturali

Ad oltre settant’anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, continuano le attività investigative e diplomatiche riguardanti i beni artistici sottratti dalle truppe naziste. La testa in marmo raffigurante l’Imperatore Tiberio, del I sec. d.C., scomparsa nel 1944 dal Museo della Torre di Capodiferro di Minturno (CE), è l’ultimo reperto rimpatriato grazie all’attività svolta dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Penso che l’Italia abbia una delle organizzazioni più aggiornate in termini di tutela del patrimonio. Si è dotata di strumenti normativi molto validi ed efficaci nella lotta contro il traffico illecito del patrimonio culturale, così come per la sua tutela
Gen. Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Il Nucleo dell’Arma dei Carabinieri specializzato nel contrastare il traffico illecito delle opere d’arte è stato istituito il 3 maggio del 1969. Erano gli anni in cui l’Italia veniva aggredita dall’intensificarsi delle esportazioni clandestine di testimonianze archeologiche, rubate o scavate illecitamente, per confluire nelle collezioni di tutto il mondo. Oggi, il CC TPC è un indiscusso reparto d’eccellenza, che opera sul territorio nazionale attraverso l’intervento di circa trecento militari, divisi in quindici nuclei. Ottocentomila le opere ritornate in Italia grazie alla sua attività.

I grossi recuperi fatti all’estero e i sistemi di prevenzione hanno molto diminuito il fenomeno degli scavi clandestini, mentre è in aumento il fenomeno della falsificazione. Questo sia perché è più facile procurare i materiali per creare un’opera falsa, sia perché alcune tipologie di beni culturali possono raggiungere delle quotazioni molto alte
Magg. Massimo Maresca, Comandante sezione Archeologica Reparto Operativo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

RAI Cultura ha visitato uno dei caveau predisposti per custodire questi speciali e preziosi “corpi di reato”, in attesa di essere restituiti ai legittimi contesti d’appartenenza e alla memoria condivisa della comunità.

Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2017