Larissa Sansour
Il peso dell'eredità
Fino all’età di diciassette anni ha vissuto in Palestina, poi durante la prima intifada si è recata in Inghilterra per continuare gli studi e ha seguito a spostarsi in giro per il mondo in continuazione. Attualmente vive a Londra.
Le sue origini e le sue vicende hanno segnato inevitabilmente la sua arte: Larissa Sansour usa la fotografia, la scultura, le installazioni ma soprattutto il linguaggio cinematografico come mezzo d’espressione, creando mondi fantascientifici che sono allo stesso tempo intimi e globali.“Tutte le conseguenze dell’essere nata in Palestina - dichiara Larissa Sansour - e rimanere per sempre palestinese secondo il governo israeliano, resta parte di me ovunque vada. Ancora oggi non posso entrare in Israele e non posso nemmeno entrare a Gerusalemme anche se ci sono nata. E per tanto tempo ero bloccata con un passaporto palestinese e non potevo viaggiare. Era molto complicato riuscirci.”
Nel suo lavoro In the future they ate from the finest porcelain (Nel futuro mangiavano dalla porcellana di miglior qualità) aerei futuribili che sorvolano un territorio sganciano dei cumuli di oggetti che sembrano bombe, ma poi, come toccano terra, si dimostrano essere scatole pieni di piatti di porcellana della miglior qualità; le porcellane vengono lasciate appositamente sul suolo in modo che nel futuro i posteri abbiano elementi probanti per reclamare quel territorio come di propria appartenenza.
In un primo momento le opere di Larissa Sansour sembrano voler attirare l’attenzione su problematiche legate all’attuale situazione palestinese, ma evolvono gradualmente in temi universali. L’artista indaga con una raffinatezza poetica rara gli aspetti più universali della condizione umana, alla perenne ricerca di un senso di appartenenza per rafforzare il senso d’identità.