Rinascite

Opere d'arte recuperate dopo il sisma del 2016

Ricordare l’attività di recupero del patrimonio culturale e artistico condotta in maniera sistematica nelle zone devastate dal sisma e accendere i riflettori sulla civiltà centro-appenninica, che custodisce, e che spesso nasconde, nel suo territorio impervio, un fitto mosaico figurativo e materiale.

I recuperi sono tanti, tutti importanti in egual modo perché Amatrice, Accumoli e il loro vastissimo territorio sono una miniera di testimonianze di fede, devozione e arte dal Medioevo e fino al XX secolo
Alessandra Acconci, curatrice della mostra

La mostra Rinascite. Opere d’arte salvate dal sisma di Amatrice e Accumoli, dedicata ai due centri reatini colpiti nel 2016-2017, presenta oltre trenta opere, selezionate sugli oltre tremila beni portati in salvo provenienti da chiese e strutture religiose e oggi conservati nel deposito allestito preso la Scuola Forestale Carabinieri di Cittaducale (Rieti). Uno spaccato significativo dei linguaggi figurativi elaborati tra Quattrocento e Novecento nei piccoli centri di un territorio caratterizzato, durante il Medioevo e poi nel Rinascimento con gli Angioini, e dopo ancora con le numerose comunità religiose, da intensi scambi commerciali e artistici.

Una selezione di fotografie realizzate da Paolo Rosselli consente di leggere la profonda cesura tra passato e presente causata dal sisma, ma, anche, gli elementi di continuità insiti in un paesaggio da sempre fonte d’ispirazione per gli artisti. Per guardare oltre le macerie.

Molte di queste opere fotografiche incarnano un rapporto costitutivo con il paesaggio. La scelta dell’allestimento accompagna la sequenza cronologica di alcune delle opere recuperate. Una sorta di film per fotografie fatto da Paolo Rosselli
Stefano Boeri, architetto


Questo servizio è stato realizzato da RAI Cultura nel 2018, in occasione della mostra Rinascite. Opere d’arte salvate dal sisma di Amatrice e Accumoli, Roma, Museo Nazionale Romano-Terme di Diocleziano