Zeri, la zia e Freud
Spazio Ippoliti, 1994
Con queste parole, nel suo Confesso che ho sbagliato. Ricordi autobiografici (1995), Federico Zeri esprimeva un certo disagio per aver partecipato a certe deliranti trasmissioni televisive.Sono stato sedotto dall’idea di lottare contro la società dello spettacolo utilizzando le sue stesse armi. Ci si immagina sempre di poter denunciare qualche verità attraverso le mascherate e debbo dire che in questo campo non mi sono frenato. Rispondendo alle buffonate con le buffonate, non ho esitato a travestirmi, ad apparire in scenari assurdi. Confesso una certa insoddisfazione riflettendo su quello che ho fatto
Federico Zeri
L'ultima occasione gli era stata offerta con Spazio Ippoliti (1994-1995), in onda su Rai 3, dove Zeri appariva in ben otto puntate nei panni di bebè, con cuffietta, bavaglino e giocattolino in mano.
Lo accompagnavano gli attori Rosettina Notariale, nei panni della tata che insistentemente vuole fargli mangiare "la pappa", ed Enzo Mazzarella, una sorta di intervistatore e psicologo dell'inquieto bambino un po' cresciuto.
Per stupire e catturare il suo pubblico, Zeri forzava la mano mantenendo tuttavia intatto il suo fascino magnetico ed efficace nella tivù di quegli anni dalla quale esce sicuramente vincente, sia che indossi variopinti kaftani, strampalati elmetti e cuffiette, sia che racconti opere d'arte.Mentre lo storico dell'arte era ospite della prima serata di Rai 1, davanti al restauro del Giudizio della Sistina, uno Zeri poppante e demenziale, qui esibiva doti di attore ogni volta originale, capace di dare all'esagerazione un senso proprio e compiuto