Poesie inedite di Giorgio de Chirico, seconda parte
Il fratello Savinio e i gusti letterari del grande pittore
Poesie inedite di Giorgio de Chirico, prima parte
Poesie inedite di Giorgio de Chirico, prezioso filmato di archivio Rai, andò in onda nella prima rete all’interno del programma "Ore 20" il 15 gennaio del 1976.
A due anni dalla scomparsa, l'anziano artista appare ancora pieno di humor, divertito e imprevedibile.
In questa seconda parte del programma, de Chirico parla dalla scomparsa del fratello Alberto Savinio (5 maggio 1952), avvenuta circa venticinque anni prima.
Negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, infatti, era in corso la riscoperta dell'opera di Savinio (letteratura, musica, teatro e pittura), finalmente rivisto e valutato nella sua complessità (Alberto Savinio (o polipragmon), prima parte). Questa intervista a de Chirico è una delle poche in cui l'artista accenna all'attività del fratello.
De Chirico si rivela scrittore nel 1929, con la pubblicazione di Ebdòmero o Hebdomeros, testo considerato "capolavoro surrealista", anche se l’artista ha sempre negato tale etichetta, ribadendo la sua completa estraneità al movimento di Breton anche in Memorie della mia vita, biografia del 1945.
Solo vent’anni dopo la morte di de Chirico, avvenuta nel 1978, usciva un altro suo scritto, Il Signor Dudron, di cui il pittore parla con Simongini in quest’intervista svelando di essere lui Dudron, il personaggio che invita il lettore a compiere un affascinante viaggio nella Metafisica. Si tratta quindi di un’altra autobiografia presentata nella sua completezza solo nel 1998, per decisione della Fondazione Giorgio e Isa De Chirico che recuperò l’intero dattiloscritto in un convento, dove l'aveva lasciato la governante dell'artista.
Un fatto curioso è che molte delle poesie di Giorgio de Chirico sono scritte in francese, una lingua di cui il pittore ha piena padronanza data la sua permanenza a Parigi dal 1911 al 1915.
Tutte le poesie di de Chirico sono consultabili sul sito della Fondazione de Chirico
Giorgio de Chirico Autoritratto, fine anni quaranta, olio su tela, 50x40cm.
Giorgio de Chirico svela inoltre i suoi gusti letterari tra i quali spiccano alcuni poeti e scrittori tedeschi come Heinrich Heine, Nietzsche e Schopenhauer, mentre commenta con molto meno entusiasmo Leopardi, d’Annunzio e infine la qualità della televisione italiana.
Giorgio de Chirico sulla scalinata di Trinità dei monti, Piazza di Spagna.
La trasmissione chiude con la lettura di de Chirico della poesia Constatazione:
CONSTATAZIONE
Le futili gioie, i futili piaceri,
L’ardente costanza, i vani desii,
Le speranze ardenti, i folli timori
Come flutti sulla rena, vengono,
o Atena, a morire dolcemente
ai tuoi piedi divini.
APPROFONDIMENTO
Giorgio de Chirico. Tra rivelazione ed Enigma
Poesie inedite di Giorgio de Chirico, prezioso filmato di archivio Rai, andò in onda nella prima rete all’interno del programma "Ore 20" il 15 gennaio del 1976.
A due anni dalla scomparsa, l'anziano artista appare ancora pieno di humor, divertito e imprevedibile.
In questa seconda parte del programma, de Chirico parla dalla scomparsa del fratello Alberto Savinio (5 maggio 1952), avvenuta circa venticinque anni prima.
Negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, infatti, era in corso la riscoperta dell'opera di Savinio (letteratura, musica, teatro e pittura), finalmente rivisto e valutato nella sua complessità (Alberto Savinio (o polipragmon), prima parte). Questa intervista a de Chirico è una delle poche in cui l'artista accenna all'attività del fratello.
De Chirico si rivela scrittore nel 1929, con la pubblicazione di Ebdòmero o Hebdomeros, testo considerato "capolavoro surrealista", anche se l’artista ha sempre negato tale etichetta, ribadendo la sua completa estraneità al movimento di Breton anche in Memorie della mia vita, biografia del 1945.
Solo vent’anni dopo la morte di de Chirico, avvenuta nel 1978, usciva un altro suo scritto, Il Signor Dudron, di cui il pittore parla con Simongini in quest’intervista svelando di essere lui Dudron, il personaggio che invita il lettore a compiere un affascinante viaggio nella Metafisica. Si tratta quindi di un’altra autobiografia presentata nella sua completezza solo nel 1998, per decisione della Fondazione Giorgio e Isa De Chirico che recuperò l’intero dattiloscritto in un convento, dove l'aveva lasciato la governante dell'artista.
Un fatto curioso è che molte delle poesie di Giorgio de Chirico sono scritte in francese, una lingua di cui il pittore ha piena padronanza data la sua permanenza a Parigi dal 1911 al 1915.
Tutte le poesie di de Chirico sono consultabili sul sito della Fondazione de Chirico
Giorgio de Chirico Autoritratto, fine anni quaranta, olio su tela, 50x40cm.
Giorgio de Chirico svela inoltre i suoi gusti letterari tra i quali spiccano alcuni poeti e scrittori tedeschi come Heinrich Heine, Nietzsche e Schopenhauer, mentre commenta con molto meno entusiasmo Leopardi, d’Annunzio e infine la qualità della televisione italiana.
Giorgio de Chirico sulla scalinata di Trinità dei monti, Piazza di Spagna.
La trasmissione chiude con la lettura di de Chirico della poesia Constatazione:
CONSTATAZIONE
Le futili gioie, i futili piaceri,
L’ardente costanza, i vani desii,
Le speranze ardenti, i folli timori
Come flutti sulla rena, vengono,
o Atena, a morire dolcemente
ai tuoi piedi divini.
APPROFONDIMENTO
Giorgio de Chirico. Tra rivelazione ed Enigma