L'incantesimo visivo di Małgorzata Mirga-Tas
Il Padiglione della Polonia rappresentata dall'artista rom
Per la prima volta nella storia della biennale un’artista di origini Rom è stata chiamata a rappresentare una partecipazione nazionale. L’esposizione Re-enchanting the World (Reincantare il mondo) al Padiglione polacco è stata creata da Małgorzata Mirga-Tas, artista e attivista di nazionalità polacca e Bergitka rom, una dei più grandi gruppi Rom che nel corso degli anni ha svolto un ruolo significativo nella costruzione della auto-consapevolezza civica dei Rom. La mostra è curata da Wojciech Szymański e Joanna Warsza.
A Palazzo Schifanoia le fasce superiori degli affreschi rinascimentali raccontano la storia degli dei dell'Olimpo, quelle centrali rappresentano l'astrologia, i segni zodiacali e i decani, e le fasce inferiori raccontano la vita quotidiana nel 15° secolo a Ferrara sotto il duca Borso d'Este.
La versione di Małgorzata Mirga-Tas della storia originale del rinascimento ferrarese illustra nelle fasce superiori scene delle prime comunità Rom e il loro viaggio in Europa, nella fascia centrale episodi tratti dalla storia e cultura dei Rom visti da una prospettiva femminile e in quella inferiore la vita quotidiana nel villaggio dell’ insediamento rom Czarna Góra, città natale dell'artista.
Il lavoro è un racconto per immagini della contaminazione reciproca tra cultura rom, polacca ed europea. Lo storico dell’arte Aby Warburg spiega il concetto delle immagini erranti nell’ottica di una loro seconda vita. Nello stesso solco, Małgorzata Mirga-Tas riprende le rappresentazioni ferraresi modificandole però in alcuni punti chiave e inscrivendoci rappresentazioni della cultura rom polacca, con l’obiettivo di ribaltarne la narrazione stereotipata.
NOTE BIOGRAFICHE
Małgorzata Mirga-Tas, artista e attivista di nazionalità polacca e rom. Nelle sue opere, si occupa della problematica degli stereotipi negativi sulle comunità rom tentando di costruire al loro posto un’iconografia positiva. Ha studiato architettura all’Accademia di Belle Arti di Cracovia laureandosi nel 2004. Le sue opere sono state esposte numerose volte all’interno di mostre individuali e collettive, tra cui nella cornice dell’11esima Biennale di Berlino (2020), della Biennale Art Encounters di Timișoara (2019, 2021), della terza Autostrada Biennale di Prizren (2021) e anche alla Galleria Morava di Brno (2017), al Centro di Scultura polacca di Orońsko (2020), al Museo di Arte Moderna di Varsavia (2020), al Museo Rautenstrauch-Joest di Colonia (2021). Vive e lavora a Czarna Góra nella regione dello Spiš.
L'esterno del Padiglione della Polonia. Foto Daniel-Rumiancew
Nella composizione della sua installazione monumentale, dodici arazzi divisi in tre fasce verticali come nello spazio ferrarese, l’artista ne ripropone una narrazione nuova, cucita su stoffe in colori smaglianti.Małgorzata Mirga-Tas ha preso spunto dal ciclo di affreschi allegorici sui Dodici mesi che si trovano nel salone dei mesi del Museo civico d'arte antica di Palazzo Schifanoia a Ferrara.
A Palazzo Schifanoia le fasce superiori degli affreschi rinascimentali raccontano la storia degli dei dell'Olimpo, quelle centrali rappresentano l'astrologia, i segni zodiacali e i decani, e le fasce inferiori raccontano la vita quotidiana nel 15° secolo a Ferrara sotto il duca Borso d'Este.
Małgorzata Mirga-Tas, Re-enchanting the World. Il padiglione polacco alla Biennale Arte 2022. Foto: Daniel Rumiancew. Courtesy Zachęta — National Gallery of Art
La versione di Małgorzata Mirga-Tas della storia originale del rinascimento ferrarese illustra nelle fasce superiori scene delle prime comunità Rom e il loro viaggio in Europa, nella fascia centrale episodi tratti dalla storia e cultura dei Rom visti da una prospettiva femminile e in quella inferiore la vita quotidiana nel villaggio dell’ insediamento rom Czarna Góra, città natale dell'artista.
Małgorzata Mirga-Tas, Re-enchanting the World. Il padiglione polacco alla Biennale Arte 2022. Foto: Daniel Rumiancew. Courtesy Zachęta — National Gallery of Art
Il lavoro è un racconto per immagini della contaminazione reciproca tra cultura rom, polacca ed europea. Lo storico dell’arte Aby Warburg spiega il concetto delle immagini erranti nell’ottica di una loro seconda vita. Nello stesso solco, Małgorzata Mirga-Tas riprende le rappresentazioni ferraresi modificandole però in alcuni punti chiave e inscrivendoci rappresentazioni della cultura rom polacca, con l’obiettivo di ribaltarne la narrazione stereotipata.
NOTE BIOGRAFICHE
Małgorzata Mirga-Tas, artista e attivista di nazionalità polacca e rom. Nelle sue opere, si occupa della problematica degli stereotipi negativi sulle comunità rom tentando di costruire al loro posto un’iconografia positiva. Ha studiato architettura all’Accademia di Belle Arti di Cracovia laureandosi nel 2004. Le sue opere sono state esposte numerose volte all’interno di mostre individuali e collettive, tra cui nella cornice dell’11esima Biennale di Berlino (2020), della Biennale Art Encounters di Timișoara (2019, 2021), della terza Autostrada Biennale di Prizren (2021) e anche alla Galleria Morava di Brno (2017), al Centro di Scultura polacca di Orońsko (2020), al Museo di Arte Moderna di Varsavia (2020), al Museo Rautenstrauch-Joest di Colonia (2021). Vive e lavora a Czarna Góra nella regione dello Spiš.