Giorgio e Alberto. Da Volo a Monaco

Daverio racconta i miti di una formazione

Nel filmato qui proposto tratto da Passepartout (Speciale notturno con Panettone. I Dioscuri, 2002; I Dioscuri, 2016), Philippe Daverio introduce la complessa formazione dei due artisti e fratelli, Giorgio de Chirico (Volo 1888 – Roma 1978) e Alberto Savinio, pseudonimo adottato dal più giovane nel periodo in cui diventava anche lui pittore (Andrea Francesco Alberto de Chirico; Atene, 25 agosto 1891 – Roma, 5 maggio 1952).
Sui due fratelli inseparabili come gli antichi Dioscuri, Daverio aveva già organizzato una mostra a New York (I Dioscuri in mostra a New York), dimostrando un particolare interesse per quella cifra artistica originale e moderna della “citazione” di cui de Chirico e Savinio erano stati grandi precursori. Il “citare”, il “rimando a”, negli anni Ottanta del Novecento diventava quasi d’obbligo e tra gli artisti icona dell’arte moderna fu proprio il padre del pop Andy Warhol a riconoscere il maestro de Chirico con una serie omaggio di tele emblematiche.

Protagonisti dell’arte italiana e internazionale del XX Secolo, i Dioscuri furono capaci di recuperare il mito, l’antico e la tradizione classica, per rileggerla e riproporla in chiave moderna attraverso citazioni formali e traslitterazioni metafisiche di senso 

Nati in Grecia a Volo, dove trascorsero tutta l’infanzia, alla morte del padre Evaristo de Chirico (1905), ingegnere della nuova ferrovia della Tessaglia, i due giovani ragazzi e la madre Gemma Cervetto, nell'ottobre del 1906 si stabilirono a Monaco di Baviera dopo brevi soggiorni italiani tra Firenze, Venezia e Milano.

Figli di un milieu alto borghese e cosmopolita, Giorgio e Alberto ricevono una solida educazione artistica e prima dei vent'anni parlano già tre lingue importanti, greco, tedesco e italiano, come nel filmato ricorda Ruggero Savinio, figlio di Alberto

Nella cittadina di Volo, Daverio ci introduce nel Museo Archeologico ricco di suggestioni antiche, scultoree e pittoriche, che erano sotto gli occhi dei due de Chirico già all'epoca della primissima formazione. A Monaco poi, entra nell'allora Museo d'Arte Contemporanea della città che conserva dipinti rilevanti per i Dioscuri. Infatti, sia Giorgio, sia Alberto, guardarono con interesse al Simbolismo tedesco di fine Ottocento: da Arnold Böcklin (1827–1901, autore del celebre dipinto "L'Isola dei morti", allo scultore e incisore Max Klinger (1857–1920). 
Quelli di Monaco sono anche gli anni di intensi studi filosofici e letterari che influenzeranno moltissimo gli animi inqueti dei de Chirico; Arthur Schopenhauer (1788–1860), ma soprattutto Friedrich Nietzsche (1844–1900), padre del nichilismo.

Secondo Daverio, prima di approdare nell'ambiente dall’avanguardia parigina negli anni Dieci del Novecento, le visioni metafisiche di Giorgio de Chirico, intrise di cultura classica mediterranea, apparentemente greca e italiana, nascono invece dall'incontro con la grande architettura eclettica bavarese

Daverio fa luce su questo particolarissimo imprinting filosofico e artistico che forgiava le menti dei fratelli negli anni giovanili tra la Grecia, Monaco e l'Italia, un apprendimento precoce che favorirà la futura e originalissima creazione dei Dioscuri capaci di toccare apici modernissimi della cultura italiana ed internazionale. Palazzi porticati, propilei, statue equestri, templi circolari, piazze deserte, ombre, treni, finestre, squadre e tanto altro, diventano motivi puntualmente ricondotti da Daverio a una sorta di giovanile “citazione” sentimentale, come un ricordo struggente dal quale i Dioscuri non potevano separarsi. 

APPROFONDIMENTO
Art Night. Fratelli Pennelli 
Giorgio de Chirico, tra rivelazione ed enigma 
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