Un "Incontro" con Giorgio De Chirico

Dalla serie Rai "Incontri" del 1961

Per la serie Rai "Incontri", curata e condotta dal giornalista Ettore Della Giovanna (regia di Ubaldo Parenzo, 1961), l'originale talk show di archivio Rai propone un'intervista all'artista Giorgio de Chirico già apparso qualche anno prima nella tivù pubblica italiana (Dieci minuti con, Giorgio de Chirico, a cura di Arnaldo Genoino, 1958). 

Ancora incuriosito dai nuovi media, memore di alcuni documentari italiani che nel dopoguerra lo avevano scelto a soggetto, de Chirico seduto fra gli ospiti in  studio appare inizialmente disponibile al confronto

In circa cinquanta minuti di trasmissione l'artista affronta il dibattito sull'arte contemporanea e sulla sua opera rispondendo a personaggi della cultura presenti in studio quali, lo scrittore Carlo Bernari, il giornalista e critico d'arte Alfredo Mezio e il pittore Virgilio Guzzi.
De Chirico affronta con molta disinvoltura una sorta di tribunale inquisitorio. Bernari, Mezio e Guzzi lo sottopongono a un interrogatorio serrato che lo coinvolge in prima persona su temi scottanti di arte contemporanea, in primis quello della qualità dell’opera di cui l'artista era promotore in un momento in cui imperversava l'Informale e poi, la diatriba molto filosofica e per nulla pratica che distingue raziocinio e fantasia.

Gli argomenti poco adatti a un talk show televisivo perché complessi e difficili da affrontare in poco tempo, mettevano de Chirico in posizione di difesa e restio ad un vero confronto

Lo spettatore medio recepiva così un'immagine distorta dell'uomo e dell'artista rinsaldando la leggenda di un de Chirico "inavvicinabile" e distate dal suo pubblico. 
Nell’incomprensione di fondo che reggeva questo talk show condotto su toni di mistificazione e provocazione, de Chirico veniva chiamato anche a "fare i nomi" di colleghi e amici e in un colpo di scena degno della sua ironia sorniona, l'artista faceva appello al “segreto professionale” e non risparmiava neanche la “malafede dei critici e dei mercanti”. 

Alla fine, di fronte a questi giornalisti e teorici ostili, de Chirico afferma la supremazia della pittura sulla scrittura come forma d’arte più laboriosa e faticosa

L’interessante talk show non sfuggiva, circa quarant’anni dopo, al critico d’arte Philippe Daverio che in un suo programma dedicato ai Dioscuri, utilizzava parte dell’intervista a de Chirico per un “incontro” immaginario con il pittore che restituiva tutto il senso dell’essere un artista (Daverio e de Chirico: un’intervista immaginaria).

FOTO DI COPERTINA
Giorgio de Chirico, 1970 © Romano Gentile/A3/contrasto