Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all'Ordine
Un viaggio tra figure inedite del primo Novecento
Il progetto espositivo Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine, proposto al Casino dei Principi di Villa Torlonia, aggiunge un ulteriore tassello di conoscenza a quel filone di ricerca, avviato da diversi anni dalla Sovrintendenza Capitolina, dedicato alle artiste e all’immagine della donna nella storia dell’arte.
L’esposizione, a cura di Federica Pirani, Annapaola Agati, Antonia Rita Arconti e Giulia Tulino, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata in collaborazione con Sapienza Università di Roma, Dipartimento SARAS (Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo), e con Zètema Progetto Cultura.
Benedetta Cappa Marinetti, Velocità di motoscafo, 1922, olio su tela, cm 81x119,3. Roma, Galleria d'Arte Moderna
Attraverso una selezione di circa cento opere tra dipinti, sculture e fotografie, la mostra documenta l’impegno artistico di molte pittrici e scultrici attive nella vita culturale capitolina nella prima metà del Novecento, esponenti di quelle avanguardie e di quei movimenti che, dal futurismo all’espressionismo, hanno attraversato gli anni del Ventennio fino al secondo dopoguerra. Artiste spesso sottostimate dalla storiografia ufficiale nonostante siano state protagoniste di una vasta produzione artistica che ha lasciato un segno significativo nella storia dell’arte italiana del Ventesimo secolo.
Figure che provengono da esperienze, formazioni e contesti diversi, ma tutte pienamente integrate nel tessuto artistico di Roma, altra vera protagonista di questo progetto espositivo, una città che è stata crocevia privilegiato e luogo di incontro durante il Ventennio, sapendo accogliere e amalgamare le tendenze artistiche più diverse divenendo luogo nevralgico per lo sviluppo dell’arte contemporanea.
Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Cabine/Capanne sulla spiaggia /Portoferraio, 1927, olio su tela, cm 49x61. Roma, Galleria d'Arte Moderna
L’esposizione, articolata in sei sezioni (Tra Simbolismo e Secessione; Attraverso il futurismo; L’eredità del colore; Linguaggi del quotidiano tra Metafisica e Ritorno all’Ordine; Altri realismi; Nello sguardo di Ghitta Carell), propone un percorso che attraversa cinquant’anni densissimi di avvenimenti: gli anni Dieci con le Secessioni romane, in cui prevalgono stili diversi come l’espressionismo, il divisionismo, lo jugendstil, che incontrano dopo il 1916, anche il futurismo; segue la prima guerra mondiale che introduce al Ventennio e in cui si afferma il cosiddetto “ritorno all’ordine”: anni caratterizzati dalla ripresa di canoni e temi classici mediati dal primo Rinascimento e promossi dalla rivista «Valori Plastici» in cui è presente anche la metafisica dei fratelli de Chirico. Ancora durante il Ventennio, e sempre all’interno dei cosiddetti “ritorni”, s’incontra la Scuola di Via Cavour che propone un’arte fortemente espressiva e spesso in “silenzioso disaccordo” con il regime. Il percorso si chiude con gli anni che precedono e seguono la seconda guerra mondiale.
Foto di copertina: Leonetta Cecchi Pieraccini, Nello studio (dettaglio), 1926-1929, olio su tela, cm 90x65. Roma, Galleria d'Arte Moderna
Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine
Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, 14 giugno - 6 ottobre 2024
L’esposizione, a cura di Federica Pirani, Annapaola Agati, Antonia Rita Arconti e Giulia Tulino, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata in collaborazione con Sapienza Università di Roma, Dipartimento SARAS (Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo), e con Zètema Progetto Cultura.
Benedetta Cappa Marinetti, Velocità di motoscafo, 1922, olio su tela, cm 81x119,3. Roma, Galleria d'Arte Moderna
Attraverso una selezione di circa cento opere tra dipinti, sculture e fotografie, la mostra documenta l’impegno artistico di molte pittrici e scultrici attive nella vita culturale capitolina nella prima metà del Novecento, esponenti di quelle avanguardie e di quei movimenti che, dal futurismo all’espressionismo, hanno attraversato gli anni del Ventennio fino al secondo dopoguerra. Artiste spesso sottostimate dalla storiografia ufficiale nonostante siano state protagoniste di una vasta produzione artistica che ha lasciato un segno significativo nella storia dell’arte italiana del Ventesimo secolo.
Tra le artiste italiane e internazionali presenti in mostra figurano i nomi di Evangelina Alciati, Teresa Berring, Wanda Biagini, Edita Broglio, Benedetta Cappa Marinetti, Ghitta Carell, Katy Castellucci, Leonetta Cecchi Pieraccini, Angela Cuneo Jacoangeli, Deiva De Angelis, Emilia de Divitiis, Maria Grandinetti Mancuso, Bice Lazzari, Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Costanza Mennyey, Vittoria Morelli, Marisa Mori, Adriana Pincherle, Milena Pavlovic Barilli, Eva Quajotto, Mimì Quilici Buzzacchi, Antonietta Raphaël, Virginia Tomescu Scrocco, Maria Immacolata Zaffuto, Emilia Zampetti Nava, Rouzena Zatkova.Figure provenienti da differenti mondi e con esperienze anche molto diverse tra loro, accomunate dalla singolarità espressiva e dalla voglia di affermarsi come donne e come artiste.
Giulia Tulino, curatrice della mostra
Figure che provengono da esperienze, formazioni e contesti diversi, ma tutte pienamente integrate nel tessuto artistico di Roma, altra vera protagonista di questo progetto espositivo, una città che è stata crocevia privilegiato e luogo di incontro durante il Ventennio, sapendo accogliere e amalgamare le tendenze artistiche più diverse divenendo luogo nevralgico per lo sviluppo dell’arte contemporanea.
Pasquarosa Marcelli Bertoletti, Cabine/Capanne sulla spiaggia /Portoferraio, 1927, olio su tela, cm 49x61. Roma, Galleria d'Arte Moderna
L’esposizione, articolata in sei sezioni (Tra Simbolismo e Secessione; Attraverso il futurismo; L’eredità del colore; Linguaggi del quotidiano tra Metafisica e Ritorno all’Ordine; Altri realismi; Nello sguardo di Ghitta Carell), propone un percorso che attraversa cinquant’anni densissimi di avvenimenti: gli anni Dieci con le Secessioni romane, in cui prevalgono stili diversi come l’espressionismo, il divisionismo, lo jugendstil, che incontrano dopo il 1916, anche il futurismo; segue la prima guerra mondiale che introduce al Ventennio e in cui si afferma il cosiddetto “ritorno all’ordine”: anni caratterizzati dalla ripresa di canoni e temi classici mediati dal primo Rinascimento e promossi dalla rivista «Valori Plastici» in cui è presente anche la metafisica dei fratelli de Chirico. Ancora durante il Ventennio, e sempre all’interno dei cosiddetti “ritorni”, s’incontra la Scuola di Via Cavour che propone un’arte fortemente espressiva e spesso in “silenzioso disaccordo” con il regime. Il percorso si chiude con gli anni che precedono e seguono la seconda guerra mondiale.
Foto di copertina: Leonetta Cecchi Pieraccini, Nello studio (dettaglio), 1926-1929, olio su tela, cm 90x65. Roma, Galleria d'Arte Moderna
Artiste a Roma. Percorsi tra Secessione, Futurismo e Ritorno all’Ordine
Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, 14 giugno - 6 ottobre 2024