Isola Bisentina: sulle tracce di Giulia Farnese

Isola Bisentina: sulle tracce di Giulia Farnese

Un itinerario tra storia, natura e tesori artistici

Isola Bisentina: sulle tracce di Giulia Farnese
A cinquecento anni dalla morte di Giulia Farnese (Canino, 1475 – Roma, 23 marzo 1524) la mostra fotografica La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina di Manfredi Gioacchini celebra un personaggio emblematico del Rinascimento, la nobildonna che legò le vicende sue e della famiglia al papato di Alessandro VI Borgia.
Passata alla storia con l'epiteto La bella, Giulia, l'artefice delle fortune del casato Farnese, oggi non ha volto: il Vasari nelle sue Vite, la identifica nella Madonna con Bambino dipinta dal Pinturicchio nella Sala dei Santi dell'appartamento Borgia in Vaticano, ma si ipotizza che l'assenza di immagini e di attribuzioni certe sia dovuta a una forma di damnatio memoriae in un momento in cui la sua bellezza divenne troppo scomoda per continuare ad essere celebrata dai grandi pittori del tempo.

Dopo aver favorito grazie alla sua relazione con il Papa l’ascesa al potere di suo fratello Alessandro, Giulia Farnese subisce una damnatio memoriae per la quale la donna più bella del Rinascimento, che durante i suoi anni da Sponsa Christi come favorita del papa conobbe e forse posò per molti tra i pittori che passarono per la corte di Alessandro VI, oggi non ha un volto. 

La mostra è allestita nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, mausoleo della famiglia Farnese, per la prima volta accessibile dopo un lungo lavoro di restauro voluto dalla famiglia Rovati, che dal 2017 ha avviato un'ampia campagna di recupero dei monumenti diffusi sull'isola.
Originariamente costruita e dedicata a San Giovanni Battista da Ranuccio Farnese il Vecchio sarà il Cardinale Alessandro Farnese il Giovane a costruire sopra questo preesistente edificio l’imponente monumento che oggi vediamo, la cui edificazione ha inizio nel 1588 su disegno di Giovanni Antonio Garzoni da Viggiù, e termina all’epoca di Odoardo Farnese tra il 1602-1603. È lo stesso Odoardo a commissionare ad Annibale Carracci le tele degli altari, nel tempo saccheggiate.


Chiesa e Cupola dei Santi Giacomo e Cristoforo, Isola Bisentina 


In accordo con la Soprintendenza la chiesa è stata oggetto di un restauro non invasivo, lavorando al ripristino della struttura originale e lasciandone trasparire i segni del tempo. La sola lapide esistente è proprio quella di Ranuccio, anch’essa restaurata per restituirne la giusta lettura. Nella chiesa sono stati sepolti anche altri membri della famiglia, fra cui il giovane cardinale Ranuccio Farnese, fratello di Alessandro, Pierluigi Farnese e Gerolama Orsini. Mentre del sepolcro di Giulia Farnese non vi sono tracce, nonostante l'esplicita volontà della nobildonna di essere sepolta sull’isola del Lago di Bolsena che fronteggia Capodimonte, come si legge in una copia fedele del testamento esposta per la stagione 2024 all’interno della chiesa.


Domenichino: dettaglio degli affreschi con Fanciulla e l'unicorno, 1602 circa, Palazzo Farnese, Roma. Foto di Manfredi Gioacchini

La mostra racconta la vita di Giulia Farnese ed evoca la sua figura attraverso documenti storici e le immagini dei luoghi che furono teatro delle vicende della giovanissima sposa di Orsino Orsini, amante di Rodrigo Borgia e sorella del futuro papa, Paolo III, nonché abile imprenditrice, benefattrice e paladina dei diritti delle donne, e lei stessa donna libera.
Da Carbognano a Vasanello, da Castel Sant’Angelo a Palazzo Farnese, fino a Ischia di Castro, le fotografie realizzate da Manfredi Gioacchini passano in rassegna celebri dipinti in cui appare la dama con l'eblema farnesiano dell'unicorno, dietro cui potrebbe celarsi la raffigurazione di Giulia.
Racconta Sofia Elena Rovati, direttrice del Progetto dell’Isola Bisentina e curatrice della mostra: “Questa mostra è il risultato di una ricerca cominciata per trovare Giulia, ma che poi si è trasformata in una vera e propria caccia all’unicorno, come se questo animale mitologico fosse stato da lei scelto per raccontare se stessa". 
 

Benozzo Gozzoli, Crocifisso, Cappella del Monte Calvario, Isola Bisentina

Oltre alla vita segreta di Giulia Farnese l'Isola Bisentina svela un itinerario ricco di storia, leggende e tesori artistici. Nel 2024 il percorso di visita include anche la cappella a pianta ottagonale di Santa Caterina disegnata da Antonio da Sangallo il Giovane e posta su uno sperone di roccia alto ventidue metri e la cappella del Crocefisso o del Monte Calvario, che conserva un prezioso crocifisso attribuito alla mano di Benozzo Gozzoli.  
 

Federico Gori, Il Vello d’Oro, Isola Bisentina

Fra i boschi dell’isola è possibile ammirare l’opera site specific di Federico Gori, Il Vello d’Oro, una cupola di resina ricoperta di foglia d’oro integrata al leccio più antico, per isolarlo dall’umidità. L’opera ha dato inizio a un progetto di commissione ad artisti contemporanei in dialogo con i monumenti antichi presenti sull’isola.

La dama dell’Unicorno. Giulia Farnese e l’Isola Bisentina
Isola Bisentina, 21 giugno - 3 novembre 2024