"Artisti d'oggi: Enrico Baj" 1991

La storica trasmissione di Franco Simongini dedicata al genio di Enrico Baj

Nella serie Artisti d’Oggi, realizzata per la RAI dal 1974 al 1993, Franco Simongini incontrava gli artisti e si faceva raccontare dalla loro viva voce il loro processo creativo e il significato profondo delle loro opere.

Nel 1991, Simongini incontra Enrico Baj, che gli racconta, con il suo eloquio vivace, i momenti salienti della sua vita e della sua arte, condividendo aneddoti e riflessioni che offrono uno spunto autentico per comprendere il suo percorso creativo e la sua visione del mondo.

Nato a Milano nel 1924, Baj inizia il suo iter artistico con un percorso accademico convenzionale: prima studia medicina, poi si laurea in giurisprudenza, esercitando la professione di avvocato per quasi dieci anni. Parallelamente, però, si iscrive all’Accademia di Brera, dando inizio a un percorso artistico alimentato fin dall’infanzia da un amore precoce per la pittura.

Nel filmato, Baj descrive come i paesaggi dell’impressionismo abbiano influenzato profondamente la sua sensibilità. Per lui, l’impressionismo rappresenta tuttora "la prima grande rivoluzione dell’arte moderna," capace di liberarla dall’accademismo e di riconnetterla alla natura.

Anche l’ambiente borghese in cui è cresciuto, con le sue ville riccamente decorate, contribuì a sviluppare la sua sensibilità estetica, instillandogli una predilezione per l’arabesco e il decorativo, che l'artista filtra attraverso la sua caratteristica ironia dissacrante.

Negli anni ’50, Baj fu tra i fondatori del Movimento Nucleare, una corrente artistica che rifletteva la tensione dell’epoca atomica e che lo proiettò nel panorama internazionale dell’arte informale. Tuttavia, la sua produzione si distingue per una continua reinvenzione. Dai celebri Generali, caricature grottesche del potere militare, alle composizioni kitsch, Baj esplora tematiche che spaziano dalla critica sociale alla massificazione, sempre con un tocco di ironia e grande attenzione alla scenografia. L’arte, spiega, non è solo quadro, ma ambiente: installazioni ricche di elementi come medaglieri, bandiere e divise, pensate per amplificare il messaggio.

Nel dialogo con Simongini, Baj riflette sull’evoluzione dell’arte contemporanea, criticando l’assenza di sostanza di molte installazioni moderne e sottolineando l’importanza del “fare opera". Difende la fantasia come antidoto all’appiattimento culturale, rievocando il concetto di immaginazione vitale. Con la sua Patafisica, Baj esplora le “soluzioni immaginarie” come forma di resistenza alla “civiltà del consenso.”

Nel filmato, Enrico Baj condivide il suo universo creativo, rivelando come le sue opere, ispirate al doganiere Rousseau e ai paradisi esotici di Salgari, esplorano temi di felicità perduta, foreste immaginarie, animali fantastici e sogni di evasione. Per Baj, l’arte è molto più di una critica: è un mezzo per risvegliare la meraviglia e la speranza. Le immagini delle sue creazioni raccontano un percorso artistico che ha preso forma nel corso degli anni, un viaggio che Baj condivide con Simongini, offrendo uno spunto profondo sulla sua continua ricerca.