Margherita Hack incontra i Zigaina, padre e figlia
Il forte e il debole, 1979
Tra la fine del 1979 e l'inizio dell''80, Margherita Hack (1922-2013) ricoprì l'inedita veste di conduttrice televisiva per di Il forte e il debole, un programma di sette puntate realizzato della Sede Regionale Rai di Trieste, città dove la nota astrofisica insegnava astronomia presso l'Università e dirigeva l’Osservatorio Astronomico.
Per la terza puntata di "Il forte e il debole", format che prevedeva un'intervista a due personaggi contrapposti in vari campi e provenienti dalla regione Friuli, Hack invitava a un confronto generazionale l’artista Giuseppe Zigaina (1924-2015) e la figlia Alessandra, che all’epoca aveva sedici anni.
Giuseppe Zigaina racconta la sua storia, a partire da vari aneddoti di un’infanzia dura e difficile, trascorsa nell’epoca del fascismo, tra oscuramenti notturni e professori “fanatici”. Ai ricordi dell’artista, “filo rosso” di un’esistenza sublimata nell’intensa attività espressiva che lo vedrà interprete di diverse stagioni creative, si contrappone il vissuto ancora “breve” della figlia Alessandra, la cui infanzia è stata invece bella e felice tra i tanti giochi.
Come in ogni puntata, Hack estrae da un baule una serie di oggetti che i due ospiti devono commentare. Alessandra sceglie una scarpetta da ballerina e racconta di aver sempre amato la danza; Zigaina, guarda stupefatto un cappotto a quadri scozzese e ricorda un aneddoto di furto avvenuto al liceo da parte di alcuni zingari, fatto che lo costrinse, per un certo periodo, a subire il freddo dell’inverno friulano.
Per la terza puntata di "Il forte e il debole", format che prevedeva un'intervista a due personaggi contrapposti in vari campi e provenienti dalla regione Friuli, Hack invitava a un confronto generazionale l’artista Giuseppe Zigaina (1924-2015) e la figlia Alessandra, che all’epoca aveva sedici anni.
Giuseppe Zigaina racconta la sua storia, a partire da vari aneddoti di un’infanzia dura e difficile, trascorsa nell’epoca del fascismo, tra oscuramenti notturni e professori “fanatici”. Ai ricordi dell’artista, “filo rosso” di un’esistenza sublimata nell’intensa attività espressiva che lo vedrà interprete di diverse stagioni creative, si contrappone il vissuto ancora “breve” della figlia Alessandra, la cui infanzia è stata invece bella e felice tra i tanti giochi.
Tra questi, uno in particolare riguarda la musica: la giovane Alessandra confessa il suo amore per il mondo dei cantautori, mentre il padre ascolta solo la musica classica.Padre e figlia confessano di non aver avuto mai scontri violenti, ma piuttosto scambi accesi di opinioni
Come in ogni puntata, Hack estrae da un baule una serie di oggetti che i due ospiti devono commentare. Alessandra sceglie una scarpetta da ballerina e racconta di aver sempre amato la danza; Zigaina, guarda stupefatto un cappotto a quadri scozzese e ricorda un aneddoto di furto avvenuto al liceo da parte di alcuni zingari, fatto che lo costrinse, per un certo periodo, a subire il freddo dell’inverno friulano.