"Visti da Vicino: Enrico Baj" 1982
Un programma di Renzo Bertoni
Il filmato che vi presentiamo è del 1982, tratto dalla serie Visti da vicino, ideata e condotta da Renzo Bertoni, e rappresenta un omaggio a uno dei protagonisti dell’arte contemporanea italiana, Enrico Baj.
L’episodio offre un ritratto unico e approfondito dell’artista, esplorando non solo la sua produzione artistica, ma anche il pensiero critico e la personalità che hanno reso la sua opera così originale e autorevole.
Nel corso del dialogo, Baj ripercorre i momenti salienti della sua carriera, dalla fondazione del Movimento Nucleare negli anni ’50, nato in risposta alle tensioni della modernità, alle celebri opere come i Generali e le Dame di Casa Baj, che uniscono satira e critica sociale. Attraverso materiali non convenzionali e un linguaggio dissacrante, Baj smonta i miti del potere e della borghesia, rivelando la sua natura profondamente anticonformista.
Il filmato è arricchito dall’intervento dello scrittore Piero Chiara, che aggiunge un ulteriore livello di riflessione sulla connessione tra arte, letteratura e costume. Questo episodio si distingue per l’attenzione alla libertà creativa di Baj, artista in grado di andare oltre i limiti delle categorie tradizionali per reinventare continuamente il linguaggio dell’arte.
L’episodio offre un ritratto unico e approfondito dell’artista, esplorando non solo la sua produzione artistica, ma anche il pensiero critico e la personalità che hanno reso la sua opera così originale e autorevole.
Nel corso del dialogo, Baj ripercorre i momenti salienti della sua carriera, dalla fondazione del Movimento Nucleare negli anni ’50, nato in risposta alle tensioni della modernità, alle celebri opere come i Generali e le Dame di Casa Baj, che uniscono satira e critica sociale. Attraverso materiali non convenzionali e un linguaggio dissacrante, Baj smonta i miti del potere e della borghesia, rivelando la sua natura profondamente anticonformista.
Il filmato è arricchito dall’intervento dello scrittore Piero Chiara, che aggiunge un ulteriore livello di riflessione sulla connessione tra arte, letteratura e costume. Questo episodio si distingue per l’attenzione alla libertà creativa di Baj, artista in grado di andare oltre i limiti delle categorie tradizionali per reinventare continuamente il linguaggio dell’arte.