Federica Di Carlo

Osservare gli equilibri del mondo

L’osservazione degli equilibri della realtà attraverso l’incontro tra arte e scienza, è alla base della ricerca di Federica Di Carlo.
Grazie alle collaborazioni decennali con scienziati e fisici di fama internazionale, Federica Di Carlo miscela la ricerca scientifica con la dimensione poetica e simbolica dell'arte, indagando il rapporto dell'uomo con la natura, i confini, l'ambiente, il potere, l'ignoto, misurandone le reciproche connessioni e disconnessioni in forma poetica. 

Federica Di Carlo costruisce "esperienze" più che mostre; la restituzione del suo lavoro al pubblico attraverso installazioni ambientali, spesso, non è che una parte, un frammento, pochi atomi di un progetto più ampio che ruota intorno ad un elemento che diventa ossessione o rivelazione: la luce, l'arcobaleno, il cielo, il mare, elementi che si cristallizzano in un ciclo di lavori, spesso sigillati sotto lo stesso titolo, contenitore di varie evoluzioni della medesima riflessione.

Senza prediligere un mezzo o un linguaggio specifico, il suo lavoro si concentra nella creazione di mondi in cui immergersi, scrutando l’ignoto, l’inesplorato, l’astratto e quelle zone d’ombra che l’essere umano non è ancora in grado di decodificare.


Federica Di Carlo: I See I See, Piramidi di Giza - For ever is now  Art d'Egypte, 2024 Foto di MO4 Network

Le sue opere si presentano spesso come sistemi complessi caratterizzati da un'ampia gamma di elementi della natura, cose inanimate, fenomeni fisici e tecnologie.
I suoi cicli di lavoro su un tema possono durare anche diversi anni; sono concepiti come mondi interconnessi, dove ogni opera è una continuazione, implementazione, implosione di quelle precedenti. Spesso, una parte dell'opera è affidata al controllo della natura e non dell'artista e gli spettatori assistono attraverso i loro sensi per completare il processo dell'opera. 

Ogni cosa è illuminata è il titolo di una serie di lavori installativi che Di Carlo ha concepito tra il 2014 e il 2015 mettendo al centro la proiezione di un arcobaleno per riflettere sul concetto di confine come limite tra visibile e invisibile.
Nelle opere del ciclo Waves, realizzate tra il 2017 e il 2019, il fenomeno luminoso dell'arcobaleno è indagato in quanto segnale di allarme del cambiamento climatico globale, attraverso questi arcobaleni lampeggianti che appaiono e scompaiono nello spazio espositivo.

Il progetto di ricerca Ti guarderò bruciare, il cui titolo si ispira "all’azione quotidiana che facciamo inconsapevolmente da quando siamo nati, ovvero, guardare il sole e tutte le stelle bruciare sopra i nostri cieli diurni e notturni", è stato realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council. L'artista ha seguito da vicino gli sviluppi della costruzione artificiale di una stella in atmosfera, Laser Guide Star all’interno di laboratori italiani (INAF - OAR) e stranieri (ESA ,Garching, Monaco di Baviera), fino ai test di accensione presso l’Osservatorio astronomico Roque de Los Muchachos sull’isola de La Palma (Canarie).

L’idea è nata nel settembre 2020 mentre si trovava in residenza a Saint-Ange, Grenoble, ed era riuscita a creare una collaborazione con l’esperimento internazionale ITER, ovvero il tentativo di costruire un Sole sulla Terra. Nella pausa di questa residenza per l’arrivo della pandemia, ha scoperto, attraverso gli scienziati dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) con cui collabora da anni, l’esistenza dell’esperimento Laser Guide Star, ovvero il tentativo di ‘mettere in cielo’ una stella artificiale detta “stella guida”, attraverso l’illuminazione della polvere lasciata dalle code delle comete che hanno transitato e che transitano nella nostra atmosfera.
Due progetti scientifici utopici, visionari e complementari: che l'artista visualizza nelle azioni antitetiche ‘prendere’ dal cielo e ‘mettere’ in cielo; raccontate come estremamente vicine dal punto di vista poetico in questa storia sulla corsa al potere del dominio dei corpi celesti.


Federica Di Carlo: Ti guarderò Bruciare, still video, vincitore Italian Council X ed. MIC, Teatro Maxxi, 2021-2023

Tra i suoi lavori We lost the sea (2018) un'installazione cinetica che si dipanava per circa trecento metri quadrati negli spazi dell'Arsenale della Marina Regia di Palermo, concepita come un dispositivo scenico, una macchina teatrale per rappresentare la perdita del mare e del suo universo naturale e simbolico. Un atto di denuncia nei confronti di un ecosistema al collasso.  

I See, I See, che significa - io vedo, io conosco - è tra le opere più recenti dell'artista, presentata nell'ambito della mostra d'Arte d'Egitto 2024, manifestazione internazionale in cui è stata l'unica donna italiana scelta per esporre nel suggestivo patrimonio UNESCO della Piana di Giza. 
L'installazione site specif appartiene alla serie che Di Carlo inizia a realizzare dal 2015 ispirata alla forma con cui vengono assemblati gli specchi dei telescopi spaziali. Queste sculture sono per l'artista dei display, delle superfici "schermo" tra visto e vedente che agiscono con il paesaggio di fronte, generando quelle che James Joyce definirebbe "visioni involontarie". 
I See, I See  è un'opera concepita come un innovativo osservatorio ottico, un'installazione estesa per sette metri di larghezza e quasi tre di altezza, vicino alle iconiche piramidi di Cheope, Chefren e Micerino. Rappresenta un monumentale occhio di Horus/Ra composto da una rete di lenti ottiche che interagiscono con la luce del deserto. La struttura trasforma l’esperienza visiva degli spettatori, offrendo nuove prospettive e riflessioni poetiche sul legame tra uomo e cosmo. 
Incontro tra arte, fisica e mito, ma anche invito a guardare oltre, l'opera di Federica Di Carlo diventa così non solo un omaggio all'antica civiltà egizia, ma anche un'interrogazione sulla nostra relazione con il mondo naturale.  


Federica Di Carlo: Flow, Triennale di Milano e Villa Galileo-Firenze, 2018- 2023

Federica Di Carlo (1984) vive e lavora tra Roma e Milano. Molti sono i contesti artistici e di ricerca che hanno ospitato le sue opere, indagini artistiche tra fenomenologia, fisica, scienza e animo umano per esplorare e raccontare l'uomo e l'umanità "giocando" con dimensioni ancestrali e universali: il MAXXI Museo di Roma, dove ha presentato il trailer del suo progetto "I Will Watch You Burn" nel 2023; la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma - dove nel 2022 ha esposto "I Wanted the Sun"; la Triennale di Milano durante l'evento "Il tempo delle donne" nel 2018, dove ha presentato l'opera "Flow"; We Lost The Sea, collateral di Manifesta 12 a Palermo, nel 2018, la Tour de la Babote a Montpellier, Francia, nel 2017, con l'opera "The Sea is Blue Because You Want to Know Why the Sea is Blue"; il Serlachius Museum di Mänttä, Finlandia, nel 2019, con l'esposizione "The Quest of Happiness"; il Museum De Domijnen, Sittard, Paesi Bassi, nel 2017, per la mostra "Encovention Europe: Art to Transform Ecologies, 1957-2017".

Per approfondimenti:
Federica Di Carlo   
Ti guarderò bruciare
I Saltatori di Federica Di Carlo

Foto di copertina: Federica Di Carlo: I See, I See, optical lenses, 2022, Foto Giuliano del Gatto