La street art scende in campo

Lo stadio di Comacchio reinventato da un'opera collettiva

Ridare vita a una realtà attraverso la magia della street art: è quello che in tre anni, dal 2018 al 2020, con tre diverse edizioni, è riuscito a fare Manufactory Project, il festival di arte urbana originario di Comacchio, piccolo borgo lagunare in provincia di Ferrara.
La riqualificazione dello Stadio Comunale Raibosol è stata portata a termine grazie agli interventi di noti street artist, proponendo di anno in anno alcuni tra i migliori artisti della scena italiana e internazionale, 

Divenuto ufficialmente un museo a cielo aperto dal nome M.A.U.D., il Museo d’Arte Urbana del Delta dello Stadio Raibosola racchiude oltre sessanta firme, entrando a far parte del circuito museale del Comune di Comacchio.
Per l’edizione 2020, Luogo Comune e Dissenso Cognitivo hanno dipinto i lati delle gradinate all’interno dello stadio, mentre, con la direzione artistica di Pierluigi Mangherini, una graffiti jam ha ultimato il remake delle mura perimetrali esterne, con le opere di artisti come Orion, Blatta, Moe, Pupo Bibbito, Tomoz, Mask, Cause, s404y, Rise The Cat, Don Bro, Zest, Tail, Beis, Capo, Enko04, H3mO, Rusty, Stc Crew, Sharko e altri. 
   
Edizione che si è conclusa con le ultime imponenti opere di Ericailcane e Bastardilla, realizzate sotto la supervisione di Silvano Voltolina, chiudendo una gallery di lavori che, dal 2018 al 2020, ha visto succedersi numerosi street artist tra cui Sfhir, Man O ‘Matic, Chekos, Crisa, Gijs, Kikiskipi, Luca Ledda, Solo, Diamond, TMX, Luogo Comune, Rame 13, Giulio Vesprini, Riccardo Buonafede, Antonino Perrotta, Toni Espinar, Eleman, Simone Carraro, Nsn997, Davide DPA, Giorgio Je73, Fijodor, Giacomo Drudi, Noeyes e Alessio Bolognesi, Alessandra Carloni, Dzia, Reve+, Krayon e tanti altri.