Pierre-Auguste Renoir. Le opere
Rai Cultura propone una selezione delle opere del maestro francese, un itinerario tra alcuni capolavori rappresentativi delle diverse fasi del suo percorso creativo.
Artista prolifico, Pierre-Auguste Renoir ha lasciato, in oltre cinquant'anni di attività, un catalogo immenso, consistente di migliaia di dipinti e innumerevoli disegni e ha esplorato tutti i generi pittorici: paesaggi, nature morte, ritratti, con una predilezione assoluta, ossessiva, per la figura femminile.
Ninfa di fiume (1869-70) realizzato negli anni della formazione e della sperimentazione, è una combinazione di una rappresentazione classica di una naiade, di una ninfa sdraiata su un ruscello e il ritratto riconoscibile di una persona reale: la modella e amante ventunenne di Renoir, Lise Tréhot.
Il Palco (1874) fu uno dei quadri esposti alla prima mostra impressionista organizzata nello studio del fotografo Nadar. E' il primo di una serie di dipinti dedicata al teatro, luogo simbolo della mondanità parigina. Per il ritratto femminile, l'artista fa posare la modella Nini Lopez, mentre l’uomo che siede alle spalle è il fratello del pittore, Edmond Renoir. Il tentativo di rappresentare i soggetti in una posa naturale e in una situazione apparentemente casuale, è la tendenza principale dei quadri di genere tratti dalla vita borghese. Costruito attraverso un gioco di forti contrasti cromatici, Il palco è tra i capolavori della nuova pittura, il manifesto di una rappresentazione che rifiuta monumentalità e retorica dei soggetti e vuole raccontare piccole storie registrando il fascino del fuggevole e del transitorio. L'opera, definita da Longhi "il dipinto forse più felice dell'era moderna", non fu citata nè recensita durante l'esposizione presso l'atelier di Nadar, ma fu tra i pochi quadri venduti, acquistato da un piccolo commerciante d'arte per 425 franchi.
La colazione dei canottieri (1881), tra i dipinti che chiudono la fase dell'Impressionismo, è una prova superba della capacità di Renoir di comporre in un'unica soluzione figurativa generi diversi: la rappresentazione del paesaggio, i ritratti, la natura morta. Una tipica scena di vita all'aria aperta, la terrazza nel locale di Alphonse Fournaise a Chatou-sur Seine, con un ritrovo di persone che si divertono in una domenica pomeriggio. In questo grande olio, affollato di quattordici personaggi, Renoir dispiega la sua abilità nel dipingere figure umane: i modelli includono la ragazza che diventerà sua moglie, Aline Charigot, in basso a sinistra e pittori impressionisti come Mary Cassatt e Gustave Caillebotte, seduto sulla destra. In quest'ultma figura, più solida e plastica, si rivela la tendenza pittorica che Renoir svilupperà negli anni successivi. Tra i i personaggi, tutti amici e conoscenti dell'artista, anche Charles Ephrussi, collezionista e critico dell'arte, esponente celebre dell'alta società parigina, immortalato nella Recerche di Proust. Renoir restituisce pienamente l'impressione visiva della scena corale, pur mantendendo la definizione dell'immagine, costruita non ancora attraverso il disegno ma attraverso i contrasti cromatici e l'uso prevalente del bianco e del nero.
Le grandi bagnanti (1884-1887) è tra le opere che ben riflette il cambiamento stilistico dell'artista in atto dopo il viaggio in Italia. La prima ispirazione del soggetto non nasce dall'osservazione della vita reale, ma dal vasto repertorio figurativo francese del Seicento e del Settecento, in questo caso, un bassorilevo in piombo di Georges Petit, ornamento di una fontana nel parco di Versailles. L'idea iniziale si arricchisce di spunti visivi più realistici, che confluiscono a costruire un dipinto plasticamente ben definito e dall' identità incerta, sospeso com'è in un'atmosfera senza tempo. Fondamentale, come sarà anche nelle opere tarde, la sinergia tra natura e figura umana, entrambi veicoli assoluti di bellezza ed armonia. Renoir dedica molto tempo all'esecuzione di questo olio, come a nessun altro dei suoi quadri, ed impiega tre anni per dipingerlo, realizzando numerosi disegni preparatori per le figure.
Due fanciulle al pianoforte (1892) è stato il primo dipinto di Renoir a entrare nelle collezioni di un museo francese. Sul finire del 1891 o all’inizio del 1892, il governo francese invitò Renoir ad eseguire un dipinto per il Musée du Luxembourg, un nuovo museo parigino dedicato alle opere di artisti viventi. Renoir scelse questo soggetto con due fanciulle al piano e, consapevole dello scrupoloso esame a cui la sua opera sarebbe stata sottoposta, dedicò un’attenzione straordinaria al progetto, sviluppando e perfezionando la composizione in una serie di cinque tele e un disegno a pastello. Non è un ritratto, non si conoscono i nomi delle giovani, piuttosto, si tratta dell'evocazione di un agiato stato di vita borghese. Il dipinto riecheggia nella scelta iconografica come nella tecnica di esecuzione, i nuovi interessi culturali degli anni Novanta: i pittori olandesi del Seicento e la pittura francese del Settecento.
Ninfa di fiume (1869-70) realizzato negli anni della formazione e della sperimentazione, è una combinazione di una rappresentazione classica di una naiade, di una ninfa sdraiata su un ruscello e il ritratto riconoscibile di una persona reale: la modella e amante ventunenne di Renoir, Lise Tréhot.
Il Palco (1874) fu uno dei quadri esposti alla prima mostra impressionista organizzata nello studio del fotografo Nadar. E' il primo di una serie di dipinti dedicata al teatro, luogo simbolo della mondanità parigina. Per il ritratto femminile, l'artista fa posare la modella Nini Lopez, mentre l’uomo che siede alle spalle è il fratello del pittore, Edmond Renoir. Il tentativo di rappresentare i soggetti in una posa naturale e in una situazione apparentemente casuale, è la tendenza principale dei quadri di genere tratti dalla vita borghese. Costruito attraverso un gioco di forti contrasti cromatici, Il palco è tra i capolavori della nuova pittura, il manifesto di una rappresentazione che rifiuta monumentalità e retorica dei soggetti e vuole raccontare piccole storie registrando il fascino del fuggevole e del transitorio. L'opera, definita da Longhi "il dipinto forse più felice dell'era moderna", non fu citata nè recensita durante l'esposizione presso l'atelier di Nadar, ma fu tra i pochi quadri venduti, acquistato da un piccolo commerciante d'arte per 425 franchi.
La colazione dei canottieri (1881), tra i dipinti che chiudono la fase dell'Impressionismo, è una prova superba della capacità di Renoir di comporre in un'unica soluzione figurativa generi diversi: la rappresentazione del paesaggio, i ritratti, la natura morta. Una tipica scena di vita all'aria aperta, la terrazza nel locale di Alphonse Fournaise a Chatou-sur Seine, con un ritrovo di persone che si divertono in una domenica pomeriggio. In questo grande olio, affollato di quattordici personaggi, Renoir dispiega la sua abilità nel dipingere figure umane: i modelli includono la ragazza che diventerà sua moglie, Aline Charigot, in basso a sinistra e pittori impressionisti come Mary Cassatt e Gustave Caillebotte, seduto sulla destra. In quest'ultma figura, più solida e plastica, si rivela la tendenza pittorica che Renoir svilupperà negli anni successivi. Tra i i personaggi, tutti amici e conoscenti dell'artista, anche Charles Ephrussi, collezionista e critico dell'arte, esponente celebre dell'alta società parigina, immortalato nella Recerche di Proust. Renoir restituisce pienamente l'impressione visiva della scena corale, pur mantendendo la definizione dell'immagine, costruita non ancora attraverso il disegno ma attraverso i contrasti cromatici e l'uso prevalente del bianco e del nero.
Le grandi bagnanti (1884-1887) è tra le opere che ben riflette il cambiamento stilistico dell'artista in atto dopo il viaggio in Italia. La prima ispirazione del soggetto non nasce dall'osservazione della vita reale, ma dal vasto repertorio figurativo francese del Seicento e del Settecento, in questo caso, un bassorilevo in piombo di Georges Petit, ornamento di una fontana nel parco di Versailles. L'idea iniziale si arricchisce di spunti visivi più realistici, che confluiscono a costruire un dipinto plasticamente ben definito e dall' identità incerta, sospeso com'è in un'atmosfera senza tempo. Fondamentale, come sarà anche nelle opere tarde, la sinergia tra natura e figura umana, entrambi veicoli assoluti di bellezza ed armonia. Renoir dedica molto tempo all'esecuzione di questo olio, come a nessun altro dei suoi quadri, ed impiega tre anni per dipingerlo, realizzando numerosi disegni preparatori per le figure.
Due fanciulle al pianoforte (1892) è stato il primo dipinto di Renoir a entrare nelle collezioni di un museo francese. Sul finire del 1891 o all’inizio del 1892, il governo francese invitò Renoir ad eseguire un dipinto per il Musée du Luxembourg, un nuovo museo parigino dedicato alle opere di artisti viventi. Renoir scelse questo soggetto con due fanciulle al piano e, consapevole dello scrupoloso esame a cui la sua opera sarebbe stata sottoposta, dedicò un’attenzione straordinaria al progetto, sviluppando e perfezionando la composizione in una serie di cinque tele e un disegno a pastello. Non è un ritratto, non si conoscono i nomi delle giovani, piuttosto, si tratta dell'evocazione di un agiato stato di vita borghese. Il dipinto riecheggia nella scelta iconografica come nella tecnica di esecuzione, i nuovi interessi culturali degli anni Novanta: i pittori olandesi del Seicento e la pittura francese del Settecento.