"Il segno di Venere", 1955
di Dino Risi
Il segno di Venere è un film del 1955 con Sophia Loren, Franca Valeri, Vittorio De Sica e Alberto Sordi, con la regia di Dino Risi. Ma ci sono anche, Tina Pica, Peppino e Luigi De Filippo (ancora ragazzino), Raf Vallone, Maurizio Arena.
Insieme a Mario Monicelli, Luigi Comencini, Pietro Germi, Ettore Scola – solo per citarne alcuni - Dino Risi è considerato uno dei massimi esponenti della Commedia all’Italiana, quel fortunatissimo filone cinematografico nato nel nostro Paese negli anni Cinquanta. Divenuto un genere è, in realtà, più un felice periodo creativo in cui in Italia vengono prodotte commedie brillanti, ma con contenuti profondi e attuali: alle situazioni comiche e agli intrecci tipici della commedia tradizionale, si affianca infatti sempre, con ironia, una pungente satira di costume, che riflette l'evoluzione della società italiana di quegli anni. E’ l’Italia del boom economico, dei costumi che cambiano, dei primi segni dell’emancipazione femminile.Ho scritto di molte cose, ma pochissimo dei miei film e del cinema in generale. Eppure ho fatto più di cinquanta film, quasi uno all'anno. La verità è che credo di avere fatto molti film senza accorgermene. Sedevo accanto alla macchina da presa nella mia sedia da regista, dicevo «Motore!», «Azione!», e pensavo ad altro. Mi sembrava, occupandomi del film e degli attori, di sciupare il mio tempo. Me ne andavo via con la testa. Amavo troppo la mia libertà per sentirmi costretto a seguire gli attori, le loro battute, i movimenti di macchina, il ritmo di una scena, le luci dell'operatore, lasciavo che se ne occupasse il mio doppio, cioè me stesso, la parte automatica di me che sentivo dire: «Questa è buona, si stampa». Oppure: «No, facciamone un'altra».
Dino Risi
Il segno di Venere nasce su una sceneggiatura intitolata La chiromante, costruita interamente intorno a Cesira, il personaggio interpretato da Franca Valeri. Avrebbe dovuto dirigerlo Luigi Comencini che però abbandonò il progetto quando la casa di produzione Titanus decise di riunire nel cast il meglio del cinema italiano del dopoguerra per garantirsi il successo, riducendo la Valeri a co-protagonista delle star più amate dal pubblico in quel momento: Sophia Loren e Vittorio De Sica, per primi, ma anche Alberto Sordi e Peppino De Filippo anche se in ruoli secondari.
La regia di Risi, forse proprio su indicazione della Titanus, punta tutto sul valorizzare la recitazione dei singoli attori a discapito della trama che risulta discontinua e priva di una progressione narrativa coerente, “ma in certi momenti la comicità è davvero irresistibile”, come commenta il Dizionario Mereghetti nella sua recenzione. E dunque, buon divertimento!