"Easy Rider" compie 50 anni
Omaggio al cult del 1969 restaurato dalla Cineteca di Bologna
Presentato al Festival di Cannes a maggio e al festival Il Cinema Ritrovato a giugno, il 9 settembre 2019 la Cineteca di Bologna, ha distribuito nelle sale italiane la versione restaurata di Easy Rider, il film culto del 1969, simbolo della controcultura e della New Hollywood, interpretato dall’attore Peter Fonda, morto all’età di 79 anni il 16 agosto 2019. Una doppia occasione, dunque: festeggiare i 50 anni della pellicola e rendere omaggio ad uno dei protagonisti.
Nel filmato che vi proponiamo, Kim Morgan e Quentin Tarantino presentano il film, sottolineando l'importanza dell'opera perché capace di inquadrare un sottofilone specifico, i biker movies, rimanendo comunque nel campo del cinema d'autore.
Il viaggio da Los Angeles alla Louisiana di due giovani motociclisti a cavallo dei loro chopper in cerca di libertà e lo scontro inevitabile con i pregiudizi e l’intolleranza della società americana di quegli anni, Easy Rider ha vinto il premio per la miglior opera prima al 22º Festival di Cannes e ha guadagnato due nomination all'Oscar come miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista (Jack Nicholson). Nel 1998 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute lo ha inserito all'80° posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.
Nel filmato che vi proponiamo, Kim Morgan e Quentin Tarantino presentano il film, sottolineando l'importanza dell'opera perché capace di inquadrare un sottofilone specifico, i biker movies, rimanendo comunque nel campo del cinema d'autore.
Nato nel 1940 in una delle famiglie più blasonate di Hollywood, Peter Fonda non solo era figlio di Hanry ma era anche fratello della più famosa Jane e padre dell’attrice Bridget. La sua fama è indissolubilmente legata al suo ruolo di Wyatt "Capitan America" nel road movie del 1969 che interpretò insieme a Jack Nicholson e al regista Dennis Hopper, dopo essersi avvicinato, nella vita privata, agli ambienti hippy e ribelli degli anni Sessanta.Un film vivente e vibrante, ambizioso, coraggiosamente pieno di grandi innovazioni per Hollywood, Easy Rider ha inventato un nuovo modo di produrre, raccontare, girare e montare, intendere la colonna sonora (il rock diventa come il coro del film), ma anche un film dove emergono, ancora riconoscibili, i tratti della classicità: la moralità di Easy Rider è semplice come quella di un western, eccettuato il fatto che i suoi eroi sono i fuorilegge, mentre le canaglie sono rappresentate dai membri della legge e dell’ordine… A pensarci bene, Easy Rider non è più solo un film, appartiene piuttosto alla categoria del mito
Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna
Il viaggio da Los Angeles alla Louisiana di due giovani motociclisti a cavallo dei loro chopper in cerca di libertà e lo scontro inevitabile con i pregiudizi e l’intolleranza della società americana di quegli anni, Easy Rider ha vinto il premio per la miglior opera prima al 22º Festival di Cannes e ha guadagnato due nomination all'Oscar come miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista (Jack Nicholson). Nel 1998 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l'American Film Institute lo ha inserito all'80° posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.