"Frontiera" di Alessandro Di Gregorio
Per ricordare il naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013
All'alba imbarcazioni civili e pescherecci italiani notano i naufraghi e danno l'allarme caricando la maggior parte dei superstiti a bordo. Il bilancio finale rivela cifre spaventose: 155 superstiti, 366 corpi senza vita recuperati in mare (360 eritrei , 6 etiopi), cui potrebbero essere sommati un'ulteriore ventina di dispersi. Uomini, donne, bambini. La cifra ufficiale, a distanza di giorni, sarà di 368 morti. Ma probabilmente sono molti di più.
Il 15 aprile 2015 la Camera dei deputati approva con 287 voti favorevoli, 72 contrari e 20 astenuti l'istituzione, il 3 ottobre, della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'immigrazione. Il Senato della Repubblica ratifica la decisione il 16 marzo 2016.
Anche negli anni successivi alla tragedia del 2013 continuano i naufragi con numerose vittime. Secondo i dati riportati dall’Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, l’area mediterranea è quella dove muoiono più migranti nel mondo. In particolare, nel 2014 sono state 3.283 le morti accertate, 3.782 nel 2015, 5.143 nel 2016, 3.139 nel 2017 e oltre 1.700 dall'inizio del 2018. Si tratta tuttavia di numeri al ribasso, visto che non vengono considerati i dispersi ma soltanto i migranti di cui è stato ritrovato il corpo.
Con il libro La Frontiera (Feltrinelli 2015), lo scrittore, giornalista e attivista Alessandro Leogrande (scomparso nel 2017 a soli 40 anni) racconta voci facce e storie raccolte a bordo delle navi dell’operazione Mare Nostrum, le storie - anche queste terribili - dei trafficanti e dei baby-scafisti, insieme a quelle dei sopravvissuti ai naufragi del Mediterraneo al largo di Lampedusa, ricostruisce la storia degli eritrei, popolo tra i popoli forzati alla migrazione da una feroce dittatura.
C’è una linea immaginaria eppure realissima, una ferita non chiusa, un luogo di tutti e di nessuno di cui ognuno, invisibilmente, è parte: è la frontiera che separa e insieme unisce il Nord del mondo, democratico, liberale e civilizzato, e il Sud, povero, morso dalla guerra, arretrato e antidemocratico. È sul margine di questa frontiera che si gioca il Grande gioco del mondo contemporaneo. Questa soglia è inafferrabile, indefinibile, non-materiale: la scrittura vi si avvicina per approssimazioni, tentativi, muovendosi nell’inesplorato, là dove si consumano le migrazioni e i respingimenti, là dove si combatte per vivere o per morire
La Frontiera di Alessandro Leogrande
Vi proponiamo la visione del cortometraggio Frontiera che il regista Alessandro Di Gregorio ha realizzato a Lampedusa nel 2018, vincitore del David di Donatello nel 2019. E' la storia di due giovani che arrivano sull'isola per lavorare: il primo, un sommozzatore della Marina Militare, avrà il compito di ripescare dal fondo del Mediterraneo i cadaveri dei naufraghi; il secondo, un adolescente siciliano al suo primissimo impiego, dovrà ricomporne e seppellirne i resti. La narrazione procede implacabile per mostrare allo spettatore come le vite dei due protagonisti, dal giorno dello sbarco, cambieranno per sempre.