Luca Zingaretti: non solo Montalbano
L'attore romano ha compiuto 60 anni
In questo filmato lo vediamo cimentarsi con una lunga poesia in romanesco: Mio padre è morto a 18 anni, partigiano dello scrittore e autore televisivo Roberto Lerici, uno dei cavalli di battaglia teatrali di Gigi Proietti, cui segue un'intervista a Zingaretti sul mestiere dell'attore, realizzata dal programma Ricomincio da Rai 3 nel 2020.
Una sera mia madre mi portò al Teatro Tenda a vedere "A me gli occhi please" e mi piacque talmente tanto questa poesia che fu uno dei pezzi che portai all'esame per entrare in Accademia e che mi permise poi, contrariamente a tutte le aspettative, di intraprendere questo meraviglioso gioco che è il nostro mestiere.
Luca Zingaretti
Forse di lui non tutti sanno che da giovanissimo provò ad entrare in politica (come il fratello Nicola che però in politica ci è rimasto) e che, per alcuni mesi, ha giocato a calcio da professionista nel Rimini. Alla fine invece si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Esordisce nel 1980 a teatro con i registi Luca Ronconi, Marco Mattolini e Sandro Sequi. Al cinema inizialmente gli vengono proposti piccoli ruoli, come nei film Gli occhiali d’oro (1987) di Giuliano Montaldo, Il giovane Mussolini (1993), Il branco (1994), Artemisia - Passione estrema (1997) o Rewind (1998). Alla fine degli anni Novanta entra nel cast di Tu ridi (1998) dei fratelli Taviani, e L’anniversario (1999) di Mario Orfini, pellicole che gli valgono i primi riconoscimenti, con le candidature ai Nastri d’argento del 1999 come attore non protagonista e del 2000 come migliore attore.
Dal 1999, Zingaretti è il protagonista indiscusso della serie tv Il Commissario Montalbano. La fiction, trasmessa dalla Rai, prende spunto dalla serie di romanzi scritti da Andrea Camilleri. Racconta le vicende del commissario di polizia Salvo Montalbano a Vigata, una città siciliana inventata dalla fantasia di Camilleri, che in ogni puntata, si trova ad indagare soprattutto su crimini e omicidi di mafia. La serie è stata un autentico successo e viene considerata una delle maggiori produzioni della Rai che riesce sempre a collezionare, anche con le repliche, ascolti da record. La fiction è stata trasmessa anche all’estero con buoni risultati.
Nel nuovo millennio Zingaretti continua a dividersi tra piccolo e grande schermo; nel 2009 è stato l'attore italiano più pagato. Al cinema prende parte a Texas 46 (2002) di Giorgio Serafini, Prima dammi un bacio (2003) di Ambrogio Lo Giudice, I giorni dell'abbandono (2005) di Roberto Faenza, A casa nostra (2006) di Francesca Comencini, Tutte le donne della mia vita (2007) di Simona Izzo, Mio fratello è figlio unico (2007) di Daniele Luchetti e Sanguepazzo (2008) di Marco Tullio Giordana. Nel 2010 vince il suo primo Nastro d'argento come migliore attore non protagonista (condiviso con Ennio Fantastichini), grazie ai ruoli in La nostra vita di Luchetti e Il figlio più piccolo di Pupi Avati. L'anno successivo è nel cast del film di Mario Martone Noi credevamo, premiato ai David di Donatello e ai Nastri d'argento. Nel 2005 ha interpretato il prete don Pino Puglisi nel film Alla luce del sole di Faenza, che gli ha valso un riconoscimento al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary e una candidatura ai David di Donatello dello stesso anno (come miglior attore).
Tra il 2011 e il 2012 è nel cast delle commedie Immaturi - Il viaggio e Il comandante e la cicogna. Inoltre è tra i protagonisti della produzione internazionale Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà, dove interpreta un generale romano, e partecipa a Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, film incentrato sulla strage di piazza Fontana. Sempre nel 2012 gira due film per la televisione: è Paolo Borsellino ne I 57 giorni, realizzato in occasione del ventesimo anno della scomparsa di Giovanni Falcone, e Adriano Olivetti in La forza di un sogno. Nel 2014 prende parte al cinema a Maldamore del regista Angelo Longoni, con Alessio Boni, la moglie Luisa Ranieri, Claudia Gerini e Ambra Angiolini. Lo stesso anno torna in TV con la miniserie Il giudice meschino.
Una carriera quella di Luca Zingaretti che comprende, oltre alla regia, anche il doppiaggio. Ha prestato la sua voce a Marlin, il padre del pesciolino Nemo, nel film d'animazione Alla ricerca di Nemo (2003), per cui ha vinto il Nastro d'argento al miglior doppiaggio maschile, il documentario ufficiale del campionato del mondo 2006 La grande finale e il film L'altra verità (2010). Ha ripreso il ruolo di Marlin nel sequel Alla ricerca di Dory (2016).