L'Archivio Nazionale del Cinema Impresa - CSC
A Ivrea dal 2006
L’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa nasce a Ivrea nel 2006, a seguito della stipula di una convenzione tra Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Regione Piemonte, Comune di Ivrea e Telecom. All’inizio degli anni 2000 si pensa di creare un archivio per contenere, conservare, digitalizzare e valorizzare tutto il materiale realizzato dalle industrie italiane a partire dal 1911 e fino alla metà degli anni Ottanta.
Ci guidano alla scoperta di questi tesori, Elena Testa, responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa - CSC, e l’archivista Diego Pozzato.
Oltre 80 mila film provenienti da industrie ed enti di ricerca, circa 6000 film di argomento religioso, 10 mila film di famiglia, oltre al cinema sperimentale, amatoriale e del collettivo Cinema Militante.
Un inestimabile patrimonio culturale e storico i cui esemplari più antichi sono stati girati tra il 1911 e il 1913 da imprese quali la Fiat, la Martini&Rossi, la Borsalino, azienda produttrice del famoso cappello di feltro Zenit, noto in tutto il mondo.
Fondo Edison 1920 - 1930
Film di prodotto, film sugli eventi, film sulla formazione del personale che rivelano il rapporto che l’azienda mette in atto con gli operai che ci lavorano. Non mancano pellicole sul “dopo lavoro” che raccontano un mondo ormai scomparso e che dimostrano come un tempo l’azienda accompagnava il lavoratore in ogni aspetto della sua vita: dalla culla alla tomba.
Olivetti, Ferrovie dello Stato, Edison, Piaggio, Innocenti e molti altri marchi (oltre 60) che hanno fatto la storia dell’industria nel nostro paese e che, grazie all’Archivio di Ivrea, diventano una fonte documentaria preziosa in grado di ricostruire per immagini una realtà economica e sociale del nostro recente passato.
I più quotati registi e sceneggiatori italiani hanno contribuito a fare la storia del cinema d’impresa, alcuni in modo clandestino, altri come esperienza giovanile per muovere i primi passi nel mondo della cinematografia, altri ancora per sviluppare una propria personale poetica, come nel caso di Ermanno Olmi.
Alla Edison-Volta Ermanno Olmi ha l’occasione di sperimentare nuove tecniche e nuove attrezzature che la Edison stessa gli mette a disposizione.
Una scena di "Manon - Finestra 2" (1956), scritto da Pasolini e diretto da Olmi
Nel corso del lungo lavoro di digitalizzazione delle pellicole, sono stati riportati a nuova vita rari filmati realizzati da registi come Dino Risi, Roberto Rossellini, Luca Comerio. Oppure opere scritte da Franco Fortini per l’Olivetti, la Fiat, l’Ansaldo e ancora, i materiali girati da Bernardo Bertolucci come Il canale (1966) o La via del petrolio (1967).
Il cinema di argomento religioso, un genere molto importante e poco conosciuto. L’Archivio di Ivrea ne conserva diversi fondi, tra cui quelli della Congregazione salesiana o della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Materiali realizzati in tutto il mondo, brevi filmati ma anche lungometraggi come il Don Bosco del 1935, capolavoro neorealistico di Goffredo Alessandrini.
Una scena del "Don Bosco" del 1935
Anche la raccolta dei cosiddetti “film di famiglia” è molto cospicua. L’Archivio del Cinema d’Impresa conserva filmini amatoriali che raccontano la vita delle famiglie italiane fuori dai luoghi di lavoro, nei momenti intimi della quotidianità oppure in villeggiatura, in viaggio, durante un compleanno o un matrimonio. Descrivono il nostro paese e le sue trasformazioni dal 1927, datazione della pellicola più antica della collezione, fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento.
Dall'Archivio dei film di famiglia
L’Archivio e la Direzione Generale Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno realizzato un canale Youtube sul cinema d’impresa in costante aggiornamento, CinemaimpresaTV. con l'obiettivo di far conoscere sul web il grande patrimonio degli archivi realizzati tra il 1911 e il 2011, salvati dal deperimento grazie alla digitalizzazione e resi accessibili a ricercatori, studenti o semplici curiosi.
Ci guidano alla scoperta di questi tesori, Elena Testa, responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa - CSC, e l’archivista Diego Pozzato.
Oltre 80 mila film provenienti da industrie ed enti di ricerca, circa 6000 film di argomento religioso, 10 mila film di famiglia, oltre al cinema sperimentale, amatoriale e del collettivo Cinema Militante.
Un inestimabile patrimonio culturale e storico i cui esemplari più antichi sono stati girati tra il 1911 e il 1913 da imprese quali la Fiat, la Martini&Rossi, la Borsalino, azienda produttrice del famoso cappello di feltro Zenit, noto in tutto il mondo.
Fondo Edison 1920 - 1930
Film di prodotto, film sugli eventi, film sulla formazione del personale che rivelano il rapporto che l’azienda mette in atto con gli operai che ci lavorano. Non mancano pellicole sul “dopo lavoro” che raccontano un mondo ormai scomparso e che dimostrano come un tempo l’azienda accompagnava il lavoratore in ogni aspetto della sua vita: dalla culla alla tomba.
Olivetti, Ferrovie dello Stato, Edison, Piaggio, Innocenti e molti altri marchi (oltre 60) che hanno fatto la storia dell’industria nel nostro paese e che, grazie all’Archivio di Ivrea, diventano una fonte documentaria preziosa in grado di ricostruire per immagini una realtà economica e sociale del nostro recente passato.
I più quotati registi e sceneggiatori italiani hanno contribuito a fare la storia del cinema d’impresa, alcuni in modo clandestino, altri come esperienza giovanile per muovere i primi passi nel mondo della cinematografia, altri ancora per sviluppare una propria personale poetica, come nel caso di Ermanno Olmi.
Alla Edison-Volta Ermanno Olmi ha l’occasione di sperimentare nuove tecniche e nuove attrezzature che la Edison stessa gli mette a disposizione.
Ricordiamo ad esempio Manon - Finestra 2 scritto da Pier Paolo Pasolini. Una ventina di pellicole attraverso cui Olmi sviluppa un suo linguaggio, non solo dal punto di vista cinematografico ma anche un nuovo modi di fare cinema d’impresa, mettendo al centro della narrazione l’uomo-lavoratore.
Elena Testa, responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa - CSC
Una scena di "Manon - Finestra 2" (1956), scritto da Pasolini e diretto da Olmi
Nel corso del lungo lavoro di digitalizzazione delle pellicole, sono stati riportati a nuova vita rari filmati realizzati da registi come Dino Risi, Roberto Rossellini, Luca Comerio. Oppure opere scritte da Franco Fortini per l’Olivetti, la Fiat, l’Ansaldo e ancora, i materiali girati da Bernardo Bertolucci come Il canale (1966) o La via del petrolio (1967).
Il cinema di argomento religioso, un genere molto importante e poco conosciuto. L’Archivio di Ivrea ne conserva diversi fondi, tra cui quelli della Congregazione salesiana o della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Materiali realizzati in tutto il mondo, brevi filmati ma anche lungometraggi come il Don Bosco del 1935, capolavoro neorealistico di Goffredo Alessandrini.
Una scena del "Don Bosco" del 1935
Anche la raccolta dei cosiddetti “film di famiglia” è molto cospicua. L’Archivio del Cinema d’Impresa conserva filmini amatoriali che raccontano la vita delle famiglie italiane fuori dai luoghi di lavoro, nei momenti intimi della quotidianità oppure in villeggiatura, in viaggio, durante un compleanno o un matrimonio. Descrivono il nostro paese e le sue trasformazioni dal 1927, datazione della pellicola più antica della collezione, fino alla metà degli anni Ottanta del Novecento.
Dall'Archivio dei film di famiglia
L’Archivio e la Direzione Generale Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali hanno realizzato un canale Youtube sul cinema d’impresa in costante aggiornamento, CinemaimpresaTV. con l'obiettivo di far conoscere sul web il grande patrimonio degli archivi realizzati tra il 1911 e il 2011, salvati dal deperimento grazie alla digitalizzazione e resi accessibili a ricercatori, studenti o semplici curiosi.