Addio a Lando Buzzanca
Un ricordo dell'attore in "Signore e Signora", il varietà del 1970
Un ricordo di Rai Cultura per salutare con affetto l'attore Lando Buzzanca, scomparso all'età di 87 anni il 18 dicembre scorso.
La sua popolarità presso il grande pubblico Buzzanca la deve a questo varietà televisivo che la Rai trasmette nel 1970, mentre nel Paese si discuteva, anche con toni accesi, la la legge sul divorzio. Signore e signora, firmato dalla coppia di autori Antonio Amurri e Maurizio Jurgens, con la regia di Eros Macchi, era incentrata sulle vicende di una coppia di coniugi, "Ciccina" e "Ciccino", in perenne battibecco tra di loro. Una sit-com ante litteram che analizzava con ironia l'istituzione del matrimonio moderno, sottolineandone tic e rituali. Al passo coi tempi presentava una figura di donna moderna, autonoma e di carattere, uscendo dallo stereotipo della moglie sottomessa o, in alternativa, prevaricatrice.
Protagonisti Lando Buzzanca, nella parte di "lui", e Delia Scala in quella di "lei", affiancati da Paola Borboni e Clelia Matania, nella parte delle rispettive suocere. Ospiti d'onore la coppia Paolo Panelli e Bice Valori mentre la sigla di coda del varietà, L'amore non è bello se non è litigarello era firmata da Jimmy Fontana. Buzzanca ha qui la possibilità di rivelare a pieno le sue qualità comiche, rivelandosi un grande trampolino di lancio per il cinema e per la radio. Molte delle sue battute, create sul copione di Signore e signora, come "mi vien che ridere", diventeranno dei veri e propri tormentoni sulla bocca di tutti.
La sua popolarità presso il grande pubblico Buzzanca la deve a questo varietà televisivo che la Rai trasmette nel 1970, mentre nel Paese si discuteva, anche con toni accesi, la la legge sul divorzio. Signore e signora, firmato dalla coppia di autori Antonio Amurri e Maurizio Jurgens, con la regia di Eros Macchi, era incentrata sulle vicende di una coppia di coniugi, "Ciccina" e "Ciccino", in perenne battibecco tra di loro. Una sit-com ante litteram che analizzava con ironia l'istituzione del matrimonio moderno, sottolineandone tic e rituali. Al passo coi tempi presentava una figura di donna moderna, autonoma e di carattere, uscendo dallo stereotipo della moglie sottomessa o, in alternativa, prevaricatrice.
Protagonisti Lando Buzzanca, nella parte di "lui", e Delia Scala in quella di "lei", affiancati da Paola Borboni e Clelia Matania, nella parte delle rispettive suocere. Ospiti d'onore la coppia Paolo Panelli e Bice Valori mentre la sigla di coda del varietà, L'amore non è bello se non è litigarello era firmata da Jimmy Fontana. Buzzanca ha qui la possibilità di rivelare a pieno le sue qualità comiche, rivelandosi un grande trampolino di lancio per il cinema e per la radio. Molte delle sue battute, create sul copione di Signore e signora, come "mi vien che ridere", diventeranno dei veri e propri tormentoni sulla bocca di tutti.